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Beccaria, "come sono evasi davvero": dettagli sconcertanti

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Emergono nuovi dettagli sulla fuga dal carcere minorile Beccaria di Milano. Mentre tre dei sette detenuti evasi sono rientrati all'interno della loro cella, si viene a scoprire come i giovanissimo sono scappati. Uno, infatti, avrebbe rotto una protezione in legno, già cedevole, del cantiere attivo da anni, e sei sono saliti sulle impalcature per poi calarsi da un muro più basso rispetto a quello che circonda l'Istituto Beccaria di Milano.

Stando alle prime indiscrezioni uno di loro avrebbe utilizzato un lenzuolo per calarsi e fuggire. I sette si sono dati alla fuga nel giorno di Natale. A convincere alcuni di loro a tornare proprio i genitori o i parenti. I tre, appena scappati, sarebbero corsi a casa dove la famiglia li avrebbe convinti a costituirsi. Intanto però proseguono le ricerche dei restanti detenuti con il Garante nazionale delle persone private della libertà che denuncia situazioni ingestibili.

"Certamente - si legge in una nota - quanto avvenuto al Beccaria è episodio grave ed evidenzia una situazione che richiede di essere potenziata sia negli aspetti di rapida risoluzione di questioni ancora in sospeso, relativamente alla conclusione dei lavori e all’assegnazione di una stabile direzione, sia tramite un incremento di progettualità. Altrettanto certo è che una situazione difficile non possa ricadere su chi opera con difficoltà e professionalità". E ancora: "Sarebbe tuttavia sbagliato cogliere questo grave episodio per gettare disvalore verso un sistema - quello della giustizia minorile - che funziona e che ha visto negli anni importanti successi di reinserimento positivo di giovani nella vita esterna. La questione della direzione stabile è in via di soluzione, dopo che è stato completato il concorso e si sta concludendo la fase di formazione dei vincitori". 

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