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Milano, colpo di scena: vogliono aumentare Area C, quanto si pagherà

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Daniela Brucalossi
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Circolare a Milano sta diventando sempre più difficile, tra traffico congestionato, cantieri aperti, scarsità di parcheggi e il costo dei mezzi pubblici che aumenta. Ma non è tutto: il costo del ticket d'ingresso ad Area C potrebbe aumentare dai cinque euro attuali a circa sette euro. 

 

Lo riferiscono fonti interne a Palazzo Marino. Per ora parrebbe solo un'ipotesi, una delle tante al vaglio per mettere delle toppe ai bilanci comunali in sofferenza. Un possibile rincaro mediante il quale il Comune rientrerebbe di circa 17 milioni di euro, in aggiunta ai 34 attuali derivanti dagli ingressi in Area C. La proposta è stata rilanciata qualche settimana fa dal consigliere dem, Enrico Fedrighini, durante una seduta del Consiglio comunale. La tesi è questa: se si aumenta il costo dei mezzi pubblici, andando quindi a toccare la mobilità sostenibile, è inevitabile esigere più introiti anche da Area C. Un ragionamento su cui l'assessore alla Mobilità, Arianna Censi, si è detta in parte d'accordo, definendo l'incremento del ticket per la ztl dei Bastioni parte del pacchetto di riflessioni da fare, anche alla luce di un bilancio 2023 molto difficile da chiudere. Al momento, tuttavia, l'assessorato alla Mobilità non dà certezze, smentendo un dialogo politico attualmente in corso sul tema. L'ipotesi, però, rimane e, naturalmente, non piace a famiglie, imprese e commercianti. «Siamo consapevoli che i soldi mancano a tutti, dal governo nella finanziaria agli enti locali - dice il segretario di Confcommercio Milano, Marco Barbieri -. Ma anche imprese e famiglie hanno i conti fortemente in sofferenza: i costi fissi crescenti rappresentano una grande preoccupazione. Proprio di recente il nostro ufficio studi ha calcolato che l'inflazione di fatto brucerà gran parte dell'incremento dei consumi generato abitualmente dalle tredicesime. L'aumento dell'Area C sarebbe un ulteriore aggravio». Barbieri auspica che l'ipotesi di rincaro «sia oggetto di un tavolo di confronto tra l'amministrazione e il settore dei servizi per evitare danni a cittadini e imprese», come avvenuto in passato su altri temi riguardanti la mobilità. «Ricordo che la mobilità di servizio delle imprese in Area C è fondamentale», sottolinea. Fortemente critico anche Marco Accornero dell'Unione Artigiani: «Noi non possiamo che essere contrari all'ipotesi di un innalzamento delle tariffe», spiega. «Vorrei ricordare al Comune che gli artigiani devono entrare in Area C per lavorare ed è impensabile che un mobiliere o un elettricista o un idraulico si muovano coi mezzi pubblici visto che devono trasportare materiali e attrezzi. Ne consegue che un provvedimento che dovrebbe ridurre l'uso dell'auto sembra in realtà una misura presa per far cassa sulle spalle di chi lavora e con il rischio che ciò si ripercuota sul prezzo finale ai consumatori».

 


Tra l'altro i costi potrebbero crescere ma il traffico non accenna a diminuire. Anzi, nonostante maggiori divieti per le auto più inquinanti, aumenta. È quanto emerge dai dati Amat che misurano l'indice di congestione complessivo. Lo scorso ottobre, per 14 giorni su 28, il traffico fuori dalla cerchia dei Bastioni è stato superiore rispetto allo stesso periodo pre pandemia. E secondo recenti rilevazioni anche gli ingressi in Area B sono aumentati, nonostante i nuovi divieti. Al contrario, sono diminuiti del 6/10 per cento i veicoli che entrano in Area C. Un dato che, però, non coincide con i pagamenti del ticket: la riduzione che li caratterizza è ancora maggiore, del 12-15 per cento in media. Percentuale che tocca il 50 per cento nelle ore di punta mattutine. Neanche i taxi entrano più in centro come prima: i passeggeri non sono più tornati quelli del pre Covid, lamenta la categoria. Con i dati alla mano, si spiega l'ipotesi di un aumento del costo d'ingresso ad Area C. Quello che viene spontaneo chiedersi, però, è se questo margine d'incremento entrerebbe davvero nelle casse comunali, se già tanti automobilisti non vogliono o hanno difficoltà a pagare la tariffa attuale di cinque euro. L'"evasione" si conferma anche sulle transazioni ai parcometri. O così pare, dato che sono diminuite del 40 per cento, nonostante il numero delle auto in circolazione sia sempre ingente. Per chiudere il quadro di una viabilità automobilistica ormai nel caos più completo, ai cittadini arriva un'altra doccia fredda. Un'altra ipotesi al vaglio del Comune, infatti, sarebbe quella di mettere a pagamento le strisce gialle riservate ai residenti per chi parcheggia la seconda auto di proprietà. Fortunatamente, il pagamento andrebbe in un'ottica di progressività in base al reddito.

 

Ma non è ancora detta l'ultima parola. I dati registrano un crollo anche per quanto riguarda la mobilità sostenibile: i passeggeri sui mezzi pubblici sono nettamente diminuiti dal 2019. Lo ribadisce anche l'amministratore delegato di Atm, Arrigo Giana: l'azienda dei trasporti milanesi continua a registrare un 25% in meno dei passeggeri. Non si capisce, dunque, come si potranno incentivare i cittadini a prendere il tram, l'autobus e il metrò - traguardo green che l'amministrazione Sala dice essere primario - se, al contempo, da gennaio il biglietto ordinario e i carnet di Atm aumenteranno di 20 centesimi.

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