Beppe Sala, un vergognoso silenzio: nemmeno una parole sulle bottigliate anarchiche contro la polizia
L'odio viscerale contro le forze dell'ordine. Il disprezzo per le divise. La rabbia da sfogare con la violenza. La galassia anarchica milanese si è data appuntamento in piazza XXIV Maggio, zona Darsena, domenica alle 17 per un corteo dal richiamo emblematico: "Ma quali mele marce, abbattiamo l'albero". Il volantino che rimbalza sui social e nelle chat dei delinquenti di professione riporta la sigla 1312 - che sta per Acab, ovvero All cops are bastard (tutti i poliziotti sono bastardi) - e una vignetta che raffigura un'auto della Polizia avvolta dalle fiamme e schiacciata dalla zampa di un mostro gigante. La scusa per radunarsi, senza ovviamente chiedere nessun permesso a Prefettura e Questura, sono le violenze consumate nel carcere di Santa Maria Capua Vetere da parte della Polizia Penitenziaria nei confronti dei carcerati rivoltosi.
Violenze da condannare senza se e senza ma che, però, non possono essere prese a pretesto da un manipolo di giovani e meno giovani che fanno proprio della violenza il proprio principale tratto distintivo. «Sappiamo che la polizia è violenta e spara senza remore per intervenire in questioni futili, come è avvenuto in Colonne di San Lorenzo», si legge nella locandina. Per la cronaca: in quell'occasione i carabinieri, impegnati ad arrestare un rapinatore, furono aggrediti con lanci di bottiglie e cani sciolti. Furono costretti a spararein aria per portare a casa la pelle.
BOTTIGLIATE AI CARABINIERI
E ancora: «Sappiamo che la polizia è razzista: aggredisce con manganellate e insulti persone afrodiscendenti, come è avvenuto al McDonald's di piazza XXIV maggio». Anche qui, per la cronaca: i carabinieri sono intervenuti per riportare la calma in seguito a una rissa, si sono presi le bottigliate e hanno dovuto usare la forza per identificare i giovani balordi (tutti stranieri). Persino il sindaco Sala ha escluso categoricamente la matrice razzista... Eppure gli anarchici hanno deciso di alzare il tiro e per farlo hanno scelto un giorno non casuale. Domenica, infatti, gran parte delle pattuglie saranno impegnate nei luoghi nevralgici di Milano per vigilare sugli assembramenti che potrebbero crearsi in vista della finale Italia-Inghilterra. Il momento migliore per creare tensioni che potrebbero sfuggire di mano. Le premesse ci sono tutte e basta leggere il volantino. Recita così: «Non possiamo restare a guardare, alla violenza dello Stato rispondiamo con la rabbia sociale. L'invito quindi è di guardarsi attorno e riconoscere chi ci può essere complice nell'affrontare insieme il problema della violenza poliziesca». Sulla questione è intervenuto l'assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato (Fdi): «Ma Sala non ha niente da dire a riguardo? Non solo non ha mai condannato i centri sociali per le loro occupazioni abusive o per le loro iniziative senza permessi. Ma anzi, si è addirittura fatto immortalare mentre faceva un tampone Covid in un loro gazebo. Perché Milano è la capitale morale di tutta questa pseudo rivolta sociale? La risposta è semplice: da troppi anni questi gruppi trovano appoggio da chi governa la città».