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Vittorio Feltri risponde all'attacco di Gad Lerner: "Non mi offendo ma rido, i pagliacci mi divertono"

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Secondo i sondaggi, Luca Bernardo sarebbe in vantaggio su Beppe Sala. Si parla ovviamente della corsa per le amministrative a Milano, dove il centrodestra ha faticosamente trovato il suo candidato. Il quale, come detto e un poco a sorpresa, pare avere tutte le carte in regola per battere il sindaco uscente. Eppure per Gad Lerner le cose stanno diversamente. E lo spiega in un fondo pubblicato sul Fatto Quotidiano, fondo dal titolo eloquente: "La destra molla Milano e punta tutto su Roma". Sarà... Nel medesimo editoriale, Lerner attacca anche Vittorio Feltri, direttore editoriale di Libero e capolista di FdI a Milano.

 

Ma procediamo con ordine, partendo da quanto scritto da Lerner: "Ebbene, in questi giorni al suddetto elettore milanese di destra è stato notificato che per la guida di Palazzo Marino il prescelto sarà un pediatra digiuno di qualsivoglia esperienza politica o amministrativa, Luca Bernardo. Forse Gabriele Albertini si presterà ad affiancarlo come garante, in seconda fila", premette. 

Dunque, nel mirino ci finisce il direttore: "Mentre il nome di grido della coalizione sarà quello del giornalista Vittorio Feltri, che esordisce a 78 anni in politica. Urca, diciamocelo. Con tutto il rispetto dovuto alle nuove leve della cosiddetta società civile, attraverso tali candidature Salvini e Meloni trasmettono all'elettorato ambrosiano un messaggio inequivocabile, e cioè la loro rinuncia a competere per il governo della capitale del Nord".

 

Nel corso dell'articolo, l'attacco di Lerner a Feltri si fa più serrato: "Lo stesso uomo-simbolo Feltri, lesto a salire sul carro della vincitrice, nonostante l'accento orobico tende a sbroccare piuttosto in un gergo triviale che di milanese ha assai poco. Si accettano scommesse su quanto resisterà nell'aula consiliare di Palazzo Marino". E ancora: "Se è Feltri a impersonare, da capolista, ciò che essa ha in animo per il futuro di Milano e dell'Italia, tendiamo a credere che quel vuoto pneumatico sia al momento riempito solo da un personale politico arcaico, del genere che i meneghini definiscono benevolmente ganassa, o bauscia".

Insomma, sfottò corrosivi, quelli di Lerner al centrodestra e a Vittorio Feltri. Sfregi a cui il direttore editoriale risponde, tranchant, su Twitter: "Gad Lerner mi sfotte sul Fatto perché mi sono candidato con FdI alle elezioni comunali. Non mi offendo né mi difendo. Rido. I pagliacci mi divertono", conclude Vittorio Feltri.

 

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