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Milano, Beppe Sala inaugura un parco per i bambini: dopo tre ore è occupato dai rom

Miriam Romano
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L'appuntamento è alle nove del mattino. Il vicesindaco Anna Scavuzzo e il presidente del consiglio comunale Lamberto Bertolé schierati in prima fila. Arrivano l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran e poi il sindaco. Una classe di bambini della scuola elementare I.C.S. Ciresola in fila uno dietro l'altro. Tutti a festeggiare l'inaugurazione del «Giardino delle bambine e dei bambini di tutto il mondo», in piazza Luigi di Savoia. Un nuovo parco dedicato, secondo gli intenti dell'amministrazione comunale, soltanto ai bambini e ai loro accompagnatori. Fiero, il sindaco Sala ai microfoni presenta il parco, con tanto di piante e giostre: «Ogni volta che si finiscono dei lavori il sindaco è contento. Le aree delle stazioni di tutto il mondo sono un po' complesse però vedo che le cose stanno andando avanti quindi sono molto contento. Questo intervento si inserisce nel tentativo di recuperare una zona non semplice». E ripete ancora, il sindaco, di essere contento «doppiamente perché i giardini sono dedicati ai bambini». L'occasione scelta per l'inaugurazione ribadisce il concetto: è il trentesimo anniversario della ratifica da parte dell'Italia della Convenzione sui diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza.

Finita la passerella del sindaco e degli assessori, arrivano nel giro di poche ore, i primi ospiti dei giardinetti. Né bambini, né accompagnatori di bambini: ma nomadi che si siedono sulle panche coi primi bivacchi. I residenti lo notato e scattano fotografie che finiscono dritte sui social. D'altronde il problema del degrado in stazione centrale è cosa nota. Basta girare l'angolo, dietro i nuovi giardini, decine di stranieri sono sdraiati davanti alla porta della stazione, sul prato. Bivacchi, borse e coperte per la notte. Qualcuno si lava i piedi nella fontana. Nel sottopasso Mortirolo sotto la stazione c'è il solito dormitorio: giacigli di fortuna e uomini ubriachi già dalle prime ore del mattino. Era prevedibile che anche nei nuovi giardini si sarebbe riversato il degrado.

Nessun presidio fisso è previsto agli ingressi per controllare gli accessi. Le forze dell'ordine che già sorvegliano la stazione dovranno buttare un occhio anche nel nuovo parco. Dal Comune fanno sapere che una delle soluzioni per la sicurezza sarà tenere aperte solo due porte di ingresso su quattro. «Peccato che i lavori di riqualificazione dei giardinetti non si accompagnino ad un serio controllo del territorio, finendo per inficiare gli sforzi. Se la Polizia Locale non sarà messa in condizione di contrastare l'uso improprio delle aree pubbliche gli sforzi per migliorare gli spazi comuni saranno vani», ha commentato il capogruppo della Lega del Municipio 3 Gianluca Boari. Sul piede di guerra anche l'assessore regionale alla Sicurezza e consigliere comunale Riccardo De Corato: «Un qualunque sindaco minimamente attento alla sicurezza dei propri cittadini avrebbe come prima cosa combattuto il degrado e, solo una volta debellato, avrebbe provveduto alla riqualificazione della zona con piante, fiori, scivoli, altalene e quant'altro». «L'inaugurazione in pompa magna del sindaco Sala al nuovo giardinetto di piazza Luigi di Savoia - spiega invece Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega - è abbastanza ridicola visto che proprio questa zona, nei dintorni della stazione Centrale, è la più pericolosa di Milano tra accoltellamenti, risse, rapine, spaccio, degrado. E la sinistra cosa fa? Aumenta i controlli? Aumenta i daspo? Ma certo che no: decide di invitare i bambini a giocare in mezzo a pusher e clandestini!». Mentre il presidente leghista del Municipio 2, Samuele Piscina, sottolinea che «le promesse dell'assessore Maran di affidare i giardini alla gestione di un'associazione che potesse controllare che vi accedessero unicamente le famiglie e i bambini, sono naufragate come tutte gli impegni professati da questa amministrazione di sinistra. Inevitabilmente, il giardino non sarà quindi uno spazio per i bambini, ma rimarrà nelle mani dei delinquenti e in balia del degrado».

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