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Olimpia Milano, ritorno alle finali di Eurolega dopo 29 anni: domani la sfida al Barcellona

Fabrizio Carcano
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Venerdì sera alle 21 (diretta live streaming dalle ore 20.40 solo su Eurosport Player) l’Olimpia Milano incrocerà il Barcellona nella semifinale di Eurolega a Colonia. Gara secca, dopo 30 gare di regular season da ottobre ad aprile e 5 partite di playoff contro il Bayern Monaco battuto 3-2, per regalarsi un sogno che la Milano dei canestri attende da tre decenni. Dal 1992 la squadra biancorossa non arrivava così in alto: 29 anni fa il sogno, alle Final Four di Istanbul, si infranse nella semifinale contro il Partizan Belgrado di fenomeni Djordjevic e Danilovic.

Era un altro basket: quella Milano sponsorizzata Philips giocava con due americani e otto italiani e il Partizan solo con serbi e bosniaci allora per l’ultima volta ancora jugoslavi. Per risalire all’ultimo trionfo milanese bisogna arretrare di quattro anni: nel 1987 l’Olimpia targata Tracer trionfa alle final four di Losanna, nel 1988 a quelle di Gand, battendo in finale sempre il Maccabi Tel Aviv. Era lo squadrone creato da Dan Peterson, in campi mostri sacri come D’Antoni, Meneghin, McAdoo, Premier, un giovane Pittis. Oggi l’Olimpia è una corazzata Made in Usa costruita per vincere, per tornare sul trono d’Europa sotto le insegne griffate Armani. A guidarla Ettore Messina, l’uomo dell’ultimo trionfo italiano nel 2001 con Bologna, in campo una pattuglia di americani guidati dal fosforo dei veterani 35enni Sergio Rodriguez, spagnolo, e Vlade Micov, serbo. Gli italiani che giocano sono il 34enne Andrea Datome, due anni in Nba, vincitore nel 2017 dell’Eurolega con il Fenerbahce, e la bandiera 35enne Andrea Cinciarini. Milano fa dell’esperienza il suo punto di forza, ha un roster profondissimo, coperto in ogni ruolo, è quasi tutti i giocatori hanno già disputato diverse finali.

“La stagione è stata magnifica, abbiamo giocatori ambiziosi ma qua ci sono altre tre squadre fantastiche e bisogna essere felici di esserci. Per noi la cosa importante è restare competitivi nel corso delle prossime stagioni. Non andare ai playoff una volta e poi stare fuori 10 anni. E se, più di una volta vai alle Final Four, hai più possibilità di vincerle”, ha spiegato alla vigilia un sereno Ettore Messina.

Centrando il punto: l’obiettivo di ogni squadra è raggiungere le Final Four. Che poi sono una lotteria imprevedibile. Per Milano è la prima volta dal 1992: l’obiettivo tra un lustro è quello di averne giocate diverse, consecutive, e di averne vinte alcune. Magari proprio questa. “Ogni Final Four è diversa, per cui credo che giocare una prima Final Four non è facile per nessuno. Al riguardo, i nostri veterani saranno lì per aiutare chi è qui per la prima volta, sono certo che i giocatori con esperienza saranno un valore aggiunto”, ha osservato Messina. L’avversario è il Barcellona, arricchito dal 41enne veterano NBA Pau Gasol, non al massimo della condizione: senza di lui la squadra ha fatto comunque benissimo con la stella Mirotic a guidare un gruppo con giocatori esperti e talentosi, dal play greco Calathes, alla guardia Abrines agli americani Higgins e Kuric.

Difficile fare un pronostico. È una finale. Anzi la prima delle due finali, perché poi dall’altra parte ci sono il CSKA Mosca e l’Efes Istanbul…

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