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Milano, un "Supersalone" del Mobile: ecco il programma dell'evento di settembre

Enrico Paoli
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Chi voleva scippare, o sognava di farlo (come Francoforte, in particolare), il Salone del Mobile a Milano dovrà rivedere i propri piani. Grazie alle pressioni delle istituzioni locali - dal sindaco, Beppe Sala, al governatore della Lombardia, Attilio Fontana - e al sostegno finanziario del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, la rassegna dedicata al design e all'arredamento, non solo resta sotto la Madonnina, ma rilancia la sua missione, puntando al «super Salone». Dall'alto, un'immagine del Salone pre Covid e sotto il rendering di come saranno i padiglioni per l'evento del prossimo settembre Stefano Boeri, curatore dell'edizione di settembre (dal 5 al 10), pensando alla kermesse della «ripartenza» dopo la pandemia, e del rilancio dopo l'edizione annullata l'anno scorso, ha mirato a costruire un evento in grado di sollecitare l'immaginario collettivo.

«La creatività, in questo anno e mezzo è cambiata», spiega l'archigreen, «con maggior attenzione ai dettagli, come per la camera da letto che diventa anche studio. Cambiando le esigenze, cambia anche l'offerta». E così, l'evento più famoso e importante al mondo, dedicato al design, si presenta all'appuntamento in Fiera con un nuovo logo e nome, «Supersalone», e un format rinnovato, più light, per un'edizione «unica e speciale», secondo gli organizzatori e che sarà un simbolo di «ripartenza» e dell'Italia «che non si arrende», come hanno sottolineato i ministri degli Esteri e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio e Giancarlo Giorgetti, nei loro messaggi di saluto in occasione della presentazione dell'evento. In particolare il sostegno economico del Mise, attraverso l'Ice (2 milioni di euro i fondi stanziati), «rappresenta un modello per il futuro», spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, «non si possono finanziare i singoli eventi, ma si può trovare il modo di sostenere i mille campanili d'Italia, visto che ognuno vuol fare la sua fiera». Forse è arrivato davvero il momento di «fare sistema». Anche il sindaco di Milano e il presidente della Regione hanno sottolineato l'importanza dell'evento, sottolineando come Milano non può, e non deve, separarsi dal Salone, in un'ottica di rilancio internazionale. Per Vannia Gava, sottosegretario alla Transizione Ecologica, «l'Italia si prepara a voltare pagina». L'edizione settembrina sarà aperta tutti i giorni, non solo agli operatori, ma anche al pubblico. I visitatori avranno la possibilità di acquistare online i prodotti su un'apposita piattaforma. «Sarà uno dei primi grandi eventi pubblici di folla che si faranno dopo la pandemia non solo in Italia ma nel mondo», spiega Boeri, «sarà un Expo degli arredi e degli interni, in un momento in cui migliaia di famiglie, non solo in Italia, hanno dovuto aprire una riflessione diversa sul mondo degli spazi domestici. Il lockdown ci ha aiutato a valorizzare cosa vuol dire vivere in casa». Il «Supersalone» sarà sostenibile e green, infatti tutti i materiali e le componenti dell'allestimento sono stati pensati per poter essere smontati e riutilizzati. Durante l'evento ci saranno anche eventi di musica dal vivo (coinvolta la Scala) mentre Triennale Milano sarà l'hub in città del «Supersalone» e l'Adi museum punterà sui giovani. Il mix tra digitale e presenza fisica sarà garantito dalla nuova piattaforma del Salone del mobile che debutterà il 30 giugno. Insomma quello del 2021 «sarà tutt' altro che un mini Salone», afferma Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, «non potevamo mancare per due anni e abbiamo pensato di interpretarlo in una maniera fuori dagli schemi, che però rispondesse a questo momento. Sicuramente è una formula molto accattivante che includerà anche delle aziende che in una situazione normale non avrebbero potuto affrontare certi investimenti».

Ancora non si sa quante aziende parteciperanno, «ma c'è molto entusiasmo», spiega Feltrin, e nemmeno quanti padiglioni della Fiera saranno occupati da questo «Supersalone» che, però, nei numeri sarà per forza ridotto rispetto alle edizioni degli anni passati. «Stiamo ragionando su 6-7 padiglioni, poi dipenderà dalla risposta delle aziende. Noi siamo contenti e ottimisti», chiosa Boeri.

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