Milano, torturò e uccise il figlio di 2 anni: ergastolo al croato di 26 anni
I giudici hanno condannato all'ergastolo e a 9 mesi di isolamento diurno Alija Hrustic, 26enne di origine croata imputato per l'omicidio del suo figlioletto di 2 anni e mezzo. L'omicidio è avvenuto nel maggio 2019 in via Ricciarelli a Milano. Lo ha deciso la Corte d'Assise di Milano, presieduta da Ilio Mannucci Pacini, che ha accolto la richiesta della pm Giovanna Cavalleri. I giudici hanno riconosciuto la tortura, oltre all'omicidio volontario e ai maltrattamenti, tutti aggravati.
Il delitto risale alla sera notte compresa tra il 21 e il 22 maggio 2019. Quando i soccorritori arrivarono nell'appartamento di un caseggiato popolare di via Ricciarelli, in zona San Siro, alla periferia Ovest del capoluogo lombardo, il piccolo era già morto, ma presentava lividi e bruciature su tutto il corpo. Del padre, che poco prima aveva chiamato il 118, non c'era più nessuna traccia.
L'uomo venne rintracciato e arrestato poche ore dopo in un appartamento di via Manzano, nel quartiere Lorenteggio, dove si era rifugiato insieme alle 2 altre figlie. Confessò immediatamente di avere ucciso il piccolo perché si era sporcato, non aveva il pannolino, continuava a piangere e non lo faceva dormire. Il cadavere del piccolo presentava anche alcune bruciature di sigaretta sul corpo e un'evidente scottatura ai piedi provocata da una fiamma viva. Elementi che spinsero la procura di Milano a contestargli, per la prima volta in Italia, il reato di tortura commesso in ambito familiare.
Secondo la difesa, rappresentata dall'avvocato Giuseppe De Lalla, Hrustic non voleva uccidere il piccolo, ma soltanto punirlo perchè si era sporcato. Ma la richiesta del legale di riqualificare il reato principale da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale non è stata accolta dai giudici. L'imputato, presente in aula al momento della lettura della sentenza, dovrà inoltre versare una provvisionale di 100 mila euro a favore della moglie e delle sue altre figlie che si sono costituite parti civili nel processo. Le motivazioni della sentenza tra 90 giorni.