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Immigrazione, in Lombardia costa più ricoverare un africano che un italiano

Miriam Romano
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Alla Lombardia curare uno straniero di origini africane, che arriva in pronto soccorso per incidente stradale, costa mediamente di più rispetto a un cittadino italiano.Stiamo parlando di una spesa unitaria media di 210,90 euro per i cittadini provenienti dal continente africano rispetto ai 130 euro spesi dal Servizio sanitario per soccorrere gli italiani.

I dati sono emersi nel corso del webinar online su «Incidenti stradali in Lombardia: i costi sanitari». Secondo l'analisi il costo più elevato sarebbe dovuto al periodo di degenza in ospedale più lungo che è attribuito ai cittadini africani: 16,9 giorni, contro i 9,5 degli italiani, con un costo medio, per gli africani, di quasi 400 euro. Dato ben più elevato rispetto ai costi di degenza di cittadini stranieri provenienti da altre parti del mondo. Il costo di degenza medio degli asiatici è di 11mila euro, quello degli americani di 123mila euro.

Mediamente i costi delle cure per gli africani sono più alti rispetto a quelli non solo degli italiani, ma anche dei cittadini di tutte le altre nazionalità. «Un dato sicuramente anomalo: non posso pensare che tutte le ospedalizzazioni derivate da incidenti vedano le persone di origine africana ricoverate per sinistri in codice rosso. Probabilmente, i loro ricoveri portano alla luce quadri clinici pregressi per i quali necessitano di cure che poco c'entrano con il motivo d'ingresso al pronto soccorso. O altrimenti dovremmo pensare che la loro guida sia talmente pericolosa che porta a sinistri disastrosi», spiega l'assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato.

Secondo Davide Tartaro, ingegnere dell'Università di Brescia che ha collaborato alla ricerca, «i cittadini africani non dotati di cartelle cliniche o medici curanti che registrano il pregresso stato di salute, probabilmente necessitano di qualche esame in più e quindi di un ricovero più lungo». Tartaro spiega anche che i casi esaminati dalla ricerca «non possono avere una vera e propria validità statistica, perché si fa riferimento a 24 ricoveri su un totale di 6100. Ma in ogni caso il dato che è emerso ci ha incuriositi». La questione non è di poco conto perché gli incidenti stradali «pesano» eccome sulle spese sanitarie della Regione. «I sinistri stradali costituiscono una voce non trascurabile nel bilancio delle spese sanitarie, somme che potrebbero e dovrebbero essere ridotte sensibilmente. Il costo a carico di Regione Lombardia è stato di oltre 46 milioni di euro nel 2019», evidenzia De Corato.  «Se il numero di incidenti diminuisce», chiosa l'assessore regionale e consigliere comunale di FdI, «anche le spese per le cure potranno calare. La cooperazione può essere il fattore vincente nel trovare le giuste soluzioni per i problemi di sicurezza stradale che ancora gravano sulla rete stradale lombarda. Gli obiettivi di riduzione dell'incidentalità stradale a livello internazionale sono ambiziosi e prevedono, entro il 2030, il dimezzamento delle vittime e quello dei feriti gravi rispetto ai dati 2020». «Per la Lombardia, significa dover ridurre i decessi di circa 200 unità e i feriti di alcune migliaia», afferma De Corato, «è evidente che non sarà possibile raggiungere un risultato così importante se non ci sarà un'ampia cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti nel processo di miglioramento della sicurezza stradale». Dalla ricerca emerge anche che il giorno della settimana a cui si associa una frequenza più elevata di ingressi al pronto soccorso per incidente su strada è il lunedì con 14.589 ingressi nel 2019 rispetto ad un valore medio giornaliero di 13.922. Il numero di accessi in Pronto Soccorso è stato di 97.459 persone di cui 6.296 ricoverate. Il costo di ricovero medio è pari a 5.290 euro.

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