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Milano, il Comune cancella 350 posti auto per spostare un mercato. Caos al Giambellino

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Matteo Legnani
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Il prossimo mercoledì sera, tra i 350 e i 400 residenti di largo Giambellino, largo dei Gelsomini e via dei Tulipani dovranno spostare le loro auto per fare spazio al mercato che si svolgerà per la prima volta in quelle piazze e in quella strada. E' come se a una piccola cittadina venisse chiesto una volta alla settimana, tutte le settimane, di spostare le auto fuori dal paese. A decidere la ricollocazione delle bancarelle nelle nuove sedi è stato il Comune di Milano. Da anni, e fino all settimana che si è appena conclusa, il mercato si è tenuto in parte su via Odazio e in parte lungo via Segneri. Ma i lavori di riqualificazione che stanno per partire in quest' ultima sono incompatibili con il mercato. La via è stata per anni interessata a una porzione del cantiere per la realizzazione della M4 e a lavori ormai ultimati il Comune ha deciso di procedere alla sua riqualificazione. Da qui il trasferimento delle bancarelle e l'"esodo" forzato delle auto dei residenti.

Il consigliere leghista del Municipio 6, Carlo Goldoni, la scorsa settimana si è preso la briga di farne una conta, seguendo la mappa che il Comune ha realizzato per la ricollocazione del mercato. Nel corso della sua "passeggiata" è arrivato a contarne esattamente 351. «Macchina più, macchina meno, possiamo dire che più di 350 vetture dovranno essere spostate ogni mercoledì sera, molte di più di quelle che si trovavano in via Segneri, che è una strada di sole case popolari in cui molti non hanno nemmeno l'auto. E dire dove possano farlo è davvero difficile, visti gli interventi viabilistici, i cantieri e le problematiche che già insistono sul quartiere» spiega Goldoni.

La zona, infatti, presenta delle complessità dal punto di vista della sosta, legate alla presenza proprio su Largo Giambellino del deposito dei bus Atm che richiama ogni giorno circa 800 addetti tra personale dell'azienda trasporti e di servizio. Una parte di questi, soprattutto coloro che iniziano il turno la mattina presto, deve forzosamente arrivare in zona con l'auto perchè di mezzi pubblici in giro, a quell'ora (tra le 5 e le 6 del mattino), non ce ne sono.

E anni fa si erano addirittura verificati casi in cui, all'uscita dal turno di lavoro, alcuni dipendenti Atm si erano trovati le auto con le gomme tagliate, verosimilmente da residenti inferociti da quella che ritenevano una "occupazione" dei loro spazi. L'importante intervento di riqualificazione del quartiere (che interessa anche la suddetta via Segneri), oltre al rifacimento delle aree verdi e alla realizzazione di una biblioteca pubblica in via Odazio, sta interessando anche il parterre dei tram lungo la vi Giambellino, che sono stati allargati e rialzati: un intervento esteticamente pregevole, che ha tuttavia finito per rendere impossibile la sosta "tollerata" delle auto a cavallo del marciapiede del parterre, che costituiva una valvola di sfogo per quanti, magari dovendosi fermare per breve tempo, non trovavano un parcheggio "regolare". L'altro aspetto problematico sarà quello viabilistico. A causa dei cantieri della M4, tratti di via Lorenteggio sono stati chiusi al traffico, che inevitabilmente si è riversato, per gran parte su via Giambellino. La chiusura del lato orientale di largo dei Gelsomini (e quindi della direttrice di traffico via Giambellino/via Lorenteggio), del lato settentrionale di largo Giambellino e di una parte di via dei Tulipani non potrà che peggiorare sensibilmente la situazione tutti i giovedi, specialmente nelle ore di punta del mattino. Tra le "vittime" ci saranno anche i bus che, usciti per il primo turno di servizio, faranno rientro al deposito di largo Giambellino tra le 8.30 e le 9.

Infine, ci sarà il disagio di alcune attività commerciali che verranno "murate" dalle bancarelle, come l'autofficina "Ruota Sport" di largo Gelsomini 2, dove per quasi tutta la giornata di giovedì non potranno ricevere o consegnare le auto ai clienti. «Il Comune ha informato commercianti e residenti, a cose fatte - accusa Goldoni - quando invece una consultazione con il quartiere avrebbe permesso di trovare soluzioni in grado di alleviare i disagi, come ad esempio l'utilizzo della parte centrale di piazza Tirana e dell'ex parcheggio auto della stazione di San Cristoforo come sedi del mercato o come luoghi in cui poter posteggiare. Invece, si è preferito imporre il provvedimento come un dato di fatto».

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