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Effetto vaccino in Lombardia: crollano i ricoveri. E gli ospedali chiudono i reparti Covid

Fabio Rubini
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Fin dall'inizio della pandemia il vero parametro cui guardare è stato quello relativo alla pressione sui Pronto Soccorso e sui reparti ospedalieri. Cioè il numero di pazienti che arrivano per chiedere cure e di quelli che poi vengono ricoverati nei reparti ordinari e soprattutto nelle terapie intensive.

Un dato che nelle ultime settimane è in continua diminuzione. Ieri ad esempio in Lombardia i ricoveri in terapia intensiva sono diminuiti di 25 unità e quelli nel reparti ordinari di 112. Per questo in molti ospedali, Policlinico in primis, si stanno iniziando a chiudere i reparti Covid e a riaprire quelli per le altre malattie che in questi mesi sono state inevitabilmente (e drammaticamente) trascurate. Insomma l'effetto dei vaccini inizia a farsi sentire.

«Al Policlinico si iniziano a chiudere i posti letto Covid, siamo arrivati più o meno alla metà dei letti di semintensiva respiratoria», ha spiegato Francesco Blasi, direttore della pneumologia del Policlinico. «Anche il numero delle terapie intensive è in lieve, costante riduzione, così come il numero dei malati che arrivano in pronto soccorso. Per rendere l'idea, oggi nel nostro pronto soccorso c'era un singolo paziente Covid, rispetto alle decine di qualche settimana fa». Blasi da anche qualche numero: «Abbiamo riaperto 20 letti cardiorespiratori non Covid e in settimana l'idea sarebbe di aprire qualche letto in più di chirurgia, perché su questo fronte si è sofferto dal punto di vista assistenziale».

A confermare questa tendenza è anche Stefano Carugo, responsabile dell'associazione cardiologi lombardi e primario al Policlinico. «Sono ottimista - spiega a Libero - I dati sono buoni». Guai ad abbassare la guardia, però, e non solo sul Covid: «Adesso ci si deve occupare delle altre malattie. Il rischio è che.  la prossima “pandemia” possa riguardare le cardiologie. Dobbiamo assolutamente rimettere in agenda tutti quei pazienti che hanno subito infarti o scompensi cardiaci a casa e che non hanno potuto avere cure ospedaliere. O ancora agli ipertesi che con le restrizioni si sono potuti curare poco». 
Sul fronte dei colori oggi, come ogni mercoledì, inizierà lo scambio di dati tra il Pirellone e il Cts, ma i numeri dicono che la Lombardia resterà gialla. Secondo il report del Politecnico l'indice Rt regionale è 0,78, inferiore alla media italiana che è 0,83 e ben lontano dalla soglia di guardia che è 1. Anche sul fronte terapie intensive siano messi bene, visto che è occupato solo il 53% (la soglia di rischio è 60) e anche il valore dell'incidenza sulla popolazione è in picchiata ed è pari a 97 casi ogni 100mila abitanti (la soglia è 250). 
Capitolo vaccini: le adesioni nella fascia 50-59 anni hanno superato la soglia delle 500mila. Numeri che il presidente della Regione Attilio Fontana, in un tweet, ha definito «straordinari», evidenziando che «la Lombardia corre, ma ora servono più vaccini». Tra i record della Lombardia (che ieri è arrivata a somministrare il 93,6% dei vaccini consegnati) c'è anche quello delle prenotazioni tramite i portalettere di Poste Italiane. Nella fascia 50-59 le prenotazioni sono state 2.300, ma il dato che fa impressione è che delle circa 29mila prenotazioni fatte dai postini, ben 23.870 sono state effettuate dagli oltre 3.600 postini che operano in Lombardia. 

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