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Attilio Fontana, l'Anticorruzione lo scagiona sui camici: "Irrilevante il suo ruolo nella vicenda"

Fabio Rubini
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Il ruolo di Attilio Fontana nel caso dei camici è “insussistente”. A dirlo è l’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, che lo ha scritto nero su bianco nella deliberazione dello scorso 13 aprile che ha decretato "l'archiviazione del fascicolo in merito alla procedura di affidamento della fornitura non ravvisandosi criticità nell'affidamento disposto nei confronti di Dama e ha preso atto della insussistenza di un ruolo del presidente stesso nella procedura di affidamento a Dama della fornitura dei camici".

Il caso, lo ricorderete, è quello del controverso affidamento di una fornitura di camici, nel 2020, in piena pandemia, alla società riconducibile alla famiglia del coniuge del presidente Fontana. Una fornitura per la quale, è bene ricordarlo, non è stato versato un solo euro di soldi pubblici, visto che la stessa era stata trasformata da “fornitura” a “donazione”.

Sulla vicenda è stata aperta anche un’inchiesta della Procura di Milano che vede tra gli indagati anche il presidente Attilio Fontana accusato di frode in pubblica fornitura, autoriciclagio e false dichiarazioni. Ora la pronuncia dell’Anticorruzione segna un punto importante a favore della difesa del governatore lombardo, che si è sempre dichiarato estraneo alla vicenda.

La fornitura di camici e la successiva inchiesta si era trasformata anche in caso politico, con le opposizioni in Regione Lombardia che avevano presentato una mozione di sfiducia, poi bocciata a larga maggioranza. Chiaro che le parole dell’Anticorruzione potrebbero segnare l’ennesima sconfitta politica di Pd e Movimento Cinquestelle in Regione Lombardia.

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