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Coronavirus, la Lombardia accelera: vaccino ai cinquantenni

Fabio Rubini
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Passo dopo passo la campagna vaccinale in Lombardia avanza spedita. Da ieri alle categorie che già possono richiedere il siero se ne sono aggiunte altre: da ieri a mezzogiorno quella dei pazienti fragili che hanno tra i 55 e i 59 anni e dalle 21 di ieri sera anche la fascia 50-54 sempre dei fragili. Chi sono è presto detto: sono quei cittadini che dispongono di una esenzione per malattia cronica, affetti da patologie che possono aumentare il rischio di sviluppare forme severe di Covid.

Tra questi ci sono, ad esempio, quelli che soffrono di malattie respiratorie, cardiocircolatorie neurologiche, diabete, hiv, insufficienza renale, ipertensione, malattie autoimmuni, epatiche, cerebrovascolari ed oncologiche. Un'apertura, quella ai cronici tra i 50 e i 59 anni, che potrebbe fare da apripista a quella dei cittadini lombardi compresi nella fascia 50-59 anni. Nel piano Bertolaso le date per l'inizio delle prenotazioni sono due: il 30 aprile e il 15 maggio. La prima, che era l'ipotesi più ottimistica, va scartata perché per raggiungerla la Lombardia avrebbe dovuto avere vaccini a sufficienza per farne 144mila al giorno. Visto che le forniture non sono così cospicue, l'inizio delle prenotazioni dovrebbe slittare tra il 7 e il 15 maggio. Non oltre assicurano dalla Dg Welfare del Pirellone. L'altro giorno la Lombardia ha superato le tre milioni di vaccinazioni eseguite e giorno dopo giorno incrementa il numero delle punture, avvicinandosi sempre più al traguardo delle 100mila al giorno (ieri, nuovo record, con più di 90mila iniezioni). «In poco meno di due settimane - ha spiegato ieri il governatore Attilio Fontana, che si vaccinerà il prossimo 3 maggio - abbiamo raggiunto un doppio ambizioso traguardo che conferma la grande validità del piano studiato e messo a punto da Guido Bertolaso. Un piano - prosegue il governatore - che tra un paio di giorni ci farà superare la cifra record di 100mila dosi effettuate in un giorno. Numeri che alcuni pensavano fossero irraggiungibili; invece il nostro sistema ha una capacità di fuoco che ci consentirà di fare ancora meglio se la struttura commissariale ci garantirà adeguate forniture. Intanto però - chiude Fontana - desidero ringraziare tutti coloro che hanno permesso alla Lombardia di raggiungere questo traguardo: personale sanitario e non, infermieri, protezione civile, esercito, volontari di tante associazioni diverse e i privati cittadini che hanno scelto di regalare un po' di tempo per contribuire a vincere questa battaglia. Non dimentico però neanche coloro che hanno messo a disposizione fondi e strutture per allestire hub e centri vaccinali in tutta la Lombardia».

La notizia più confortante di giornata arriva però dal report settimanale dell'Ats Milano sul contagio nelle scuole, che risulta in lieve calo rispetto alle settimane precedenti, nonostante la riapertura quasi totale di questi ultimi giorni. Dal 19 al 25 aprile sono stati segnalati 658 casi di positività nelle classi della provincia di Milano e Lodi, contro i 669 della settimana 12-18 aprile. Gli alunni positivi sono 536 (contro 571) e gli operatori scolastici 122 (contro i 98 della scorsa settimana). Crescendo il numero di alunni a scuola in presenza, crescono le interazioni e di conseguenza anche le persone in isolamento, passate in sette giorni da 5.187 a 8.779. Infine i dati principali del bollettino di ieri: i nuovi positivi sono 2.442 su 56.993 tamponi (4,2%); i decessi sono stati 47; i malati in terapia intensiva sono diminuiti di sette unità e quelli nei reparti ordinari di 112.

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