Pdl Lombardia, Berlusconi: "Vertice molto costruttivo". Verso l'alleanza con la Lega
In oltre tre ore di riunione non ha mai pronunciato la parola Monti. Per Silvio Berlusconi la pratica è archiviata, adesso deve concentrarsi sulle alleanze che gli daranno qualche chance. Un vertice "molto costruttivo". Così Silvio Berlusconi ha commentato l'incontro nella sua residenza milanese in via Rovani con i vertici del Pdl. Poche parole, pochissimi indizi sulle strategie del partito in vista delle elezioni politiche e regionali in Lombardia. Ancora più sfuggente il segretario Angelino Alfano, che uscito dall'abitazione del Cavaliere è fuggito in auto senza rilasciare alcuna dichiarazione. Tre ore di incontro - In realtà qualcosa dal summit è trapelato: Pdl concede alla Lega l'appoggio alle Regionali lombarde in cambio dell'alleanza per le politiche. Una richiesta, secondo Berlusconi, neanche tanto onerosa visto che il Pdl vanta di aver staccato la spina a Monti. Adesso però il Cav si aspetta la formalizzazione degli accordi: il Carroccio deve convocare il consiglio federale e sancire l'alleanza. Iniziato intorno alle 18.30, l'incontro ha visto presenti oltre all'ex premier e futuro candidato a Palazzo Chigi e al segretario anche Daniela Santanché, Ignazio La Russa, gli ex ministri Mariastella Gelmini ePaolo Romani e i vertici lombardi, dal coordinatore regionale Mario Mantovani all'ex governatore Roberto Formigoni. Proprio il Celeste a chi gli chiedeva se fosse possibile un ticket Maroni-Gelmini aveva risposto entrando al vertice: "Preferisco il ticket Coppi-Bartali". Ma forse andrà proprio così. I primi commenti - Ed è stato proprio Formigoni il primo a commentare a caldo: "Ci saranno elementi di novità in Lombardia, anche se parlare di Lombardia significa parlare di strategia nazionale". A spiegare il concetto arriva poco dopo Mantovani. Il clima è teso, anche perché le dimissioni del premier Monti hanno accelerato e non poco i tempi. Si voterà a febbraio e sarà probabilmente election day. Ma l'aver sfiduciato il governo ha riavvicinato il Pdl alla Lega: "In Lombardia bisogna decidere tenendo conto del quadro unitario - ha esordito il coordinatore regionale azzurro -, aspettiamo che la Lega si esprima sul piano nazionale". Tradotto: se la Lega appoggia il Pdl alle politiche, il Pdl appoggerà Bobo Maroni candidato in Lombardia. "E' un'opzione ma non l'unica - conclude Mantovani -. Abbiamo anche noi i nostri candidati". La Gelmini si scalda, ma occhio a La Russa.