Mamma Rai: ecco chi paghiamo e quanto ci costa
Il servizio pubblico nazionale ha 13 mila dipendenti. Il costo medio di ognuno di loro è di 89 mila euro, La Rai ha debiti per 800 milioni
Il carrozzone Rai può essere considerato, senza ombra di dubbio, una grande famiglia a spese dei contribuenti, i tartassati cittadini italiani. Numeri che fanno venire il mal di testa e anche qualche arrabbiatura. Circa 13 mila dipendenti in organico (meno della metà a Mediaset, quasi 4 mila a Sky) di cui 1.700 giornalisti ripartiti in 14 strutture, tra redazioni e strutture corrispondenti, in più 40 mila collaboratori, 21 sedi regionali, 14 uffici di corrispondenza, 13 canali televisivi e 5 radiofonici. Numeri da grande azienda. Peccato che tra il 2006 e il 2010, viale Mazzini ha perso quasi 260 milioni di euro nonostante gli enormi tagli ai costi inutili. Basti pensare che l'attuale dg Lorenza Lei riuscirà a chiudere in pareggio il bilancio 2011 solo grazie ad un taglio da 168 milioni di euro, soldi derivati dalla chiusura di alcune importanti sedi estere e alla chiusura dei rubinetti aziendali per i costosti diritti televisivi. Situazione che comunque non rimane rosea visto che Mamma Rai ha debiti, tra clienti e dipendenti, per una cifra che si attesta sugli 800 milioni di euro. Per far fronte a questa tragica situazione, viale Mazzini è costretta a chiedere ingenti prestiti alle banche e a mettere mano nelle tasche degli italiano aumentando il canone dell'1,4% a 112 euro. Numeri e costi - I numeri Rai lasciano a bocca aperta se raffrontati ai suoi competitor nazionali come Mediaset e Sky. Al Tg1 ad esempio lavorano 141 giornalisti, il doppio che al Tg5. Stessa situazione a Tg2 (123 redattori) e Tg3 (98). Nessuno però batte il Tgr che con i suoi 657 redattori batte tutti i record. Un esercito che dovrebbe essere in grado di abbattere qualunque altra testata giornalistica. E invece arranca, come dimostrano i dati auditel dell'ultimo periodo. Strutture obsolete e appalti esterni aumentanto i costi di produzione, mentre Mediaset e Sky grazie ad investimenti mirati riescono ad avere ricavi positivi. Oltre all'organico anche i costi del personale sono pesanti. Basti pensare che il costo medio di un dipendente Rai è di 89 mila euro, 30 mila in più dei dipendenti Sky. Per non parlare degli stipendi dei vertici aziendali. Augusto Minzolini, ex direttore Tg1, aveva ottenuto un compenso di 550 mila euro all'anno a differenza di un direttore di testata Sky che al massimo guadagna tra i 150 e i 350 mila euro. Se a questo aggiungiamo i contratti faraonici di Fabio Fazio (2 milioni) Floris (450 mila euro) e l'attuale dg Lorenza Lei (quasi 500 mila euro) si riesce a capire come mai la situazione del carrozzone Rai sia sempre più tragica. Forse basterebbe pagare di meno certi ospiti (vedi Rivera e Bobo Vieri a "Ballando con le stelle" o Celentano a Sanremo) e fare investimenti sicuri e mirati.