Tre Pd a corteo Fiom-NoTav Ecco chi ha tradito Bersani
In piazza a Roma contro art, 18 e Fiat. Il segretario democratico non c'è, Vita, Nerozzi e Bassolino sì: "Il partito sbaglia"
Bastano tre senatori in piazza a spaccare il Pd. Vincenzo Vita, Paolo Nerozzi e Antonio Bassolino hanno aderito alla manifestazione della Fiom a Roma per protestare contro le politiche dell'ad di Fiat, Sergio Marchionne. Ma il Lingotto è finito quasi per essere un pretesto, perché in strada, tra i 30mila partecipanti, c'erano anche studenti e No Tav, invitati dagli stessi metalmeccanici. Per quel motivo, il Partito Democratico, imbarazzato, aveva dato buca al segretario Fiom Maurizio Landini. "Il Pd si prenderà le sue responsabilità", aveva commentato glaciale il sindacalista. Ma Vita, Nerozzi e Bassolino non hanno rispettato la linea del partito. Dissidenti Pd - Giusto scendere in piazza in occasione dello sciopero generale di otto ore a difesa dell'articolo 18 e contro le politiche di Fiat, ripetono i "dissidenti", anche a costo di essere a fianco dei No Tav valligiani. "Il mio partito purtroppo non ha capito che questa è una manifestazione per la difesa del lavoro, non per la Tav", ha spiegato Vita in piazza della Repubblica, aggiungendo: "Credo che in un momento così difficile sia doveroso essere in piazza oggi". Fischi ai democratici - Non a caso, slogan e cori in piazza si sono sentiti sia contro Mario Monti sia contro Pier Luigi Bersani. "I Democratici - urla un operaio dietro lo striscione - deve decidere da che parte stare: o con i lavoratori o con i padroni". La manifestazione scorre lenta sotto il suono dei fischietti e le canzoni di Pierangelo Bertoli. Presente anche il leader di Sel, Nichi Vendola. "Credo - ha detto Vendola - che manifestare accanto ai lavoratori sia indispensabile, perchè i diritti dei lavoro sono la cartina di tornasole per misurare la democrazia". Poi sull'assenza del Pd alla manifestazione, Vendola ha risposto: "L'importante che non abbiano disertato i lavoratori". Lancio di uova e fumogeni - Un gruppo di studenti partiti dall'univeristà La Sapienza ha lanciato alcune uova contro le vetrine di un'agenzia di Banca Intesa, in Piazza Indipendenza a Roma. I ragazzi hanno attaccato un cartello sulla vetrina dell'istituto di credito con la scritta "Con l'augurio di un fallimento ad alta velocità". Altri hanno lasciato piazza San Giovanni per andare verso via Magna Grecia, teatro degli scontri del 15 ottobre scorso. Momenti di tensione ci sono stati tra poliziotti e manifestanti: con scudi e manganelli la polizia ha bloccato i ragazzi che stanno occupando le vie limitrofe della piazza, bloccando il traffico e creando numerosi disagi. Il blitz ha preso alla sprovvista la polizia che in tenuta antisommossa li ha rincorsi rincorsi. Circa 200 ragazzi, per la maggior parte studenti e tutti a volto scoperto, si sono staccati dal corteo della Fiom di Roma è si sono fermati alla sede dell'Inps in via dell'Amba Aradam per lanciari fumogeni davanti al portone dell'ente per protestare contro "la politica scellerata di Mario Monti sulle pensioni". I ragazzi hanno occupato la strada e sono fronteggiati da poliziotti in assetto antisommossa che hanno ostruito il percorso anche con blindati. Dopo il blitz i ragazzi si stanno organizzando per tornare a San Lorenzo, il quartiere dove ha sede l'università 'La Sapienza'.