Selvaggia contro Fazio & C.: se questi sono uomini della tv...
La Fornero ha lanciato l'allarme: "Show volgari e troppa violenza maschile". Ma in video i maschi veri sono Bignardi e De Filippi
Di fronte all'allarmante catena di violenze sulle donne, il ministro Fornero ha dichiarato a La Stampa che all'origine di molte tensioni familiari c'è anche l'immagine femminile offerta dal piccolo schermo. «Molti programmi sono basati su ammiccamenti e volgarità, gli autori del palinsesto devono prendere coscienza del valore e disvalore educativo della tv. E l'immagine di un uomo forte è un'immagine sbagliata che influenza chi di fronte a un rifiuto o a un abbandono, si sente in dovere di imporsi con la violenza», ha dichiarato. Il ministro l'ha detto con le migliori intenzioni, per carità, e la sua presa di posizione è senz'altro apprezzabile, però il ragionamento non mi convince fino in fondo. Anzi, direi che ho come la sensazione che la Fornero, dal giorno del suo mandato, abbia concesso il prepensionamento ad un solo soggetto: la televisione nel salotto di casa sua. E' impossibile oggi, guardare la tv e non accorgersi che certo, esistono le farfalline e le vallette mute, ma che il maschio non sta messo poi tanto meglio. Io, giuro, l'uomo forte di cui parla il ministro stento a intravederlo anche dopo ore di zapping compulsivo. Vedo, piuttosto, un pullulare di maschi simil tronisti con l'aria tutt'altro che dominante. Maschi che dominano, al massimo, i capelli ricci con la piastra lisciante. Che hanno meno peli della talpa glabra. Moderni animali mitologici: metà uomini e metà pinzette per le sopracciglia. E non parlo solo delle creature mediatiche di Maria De Filippi. Gabriel Garko, sex symbol per eccellenza, ha in curriculum più ore trascorse con la cuffietta per le meches che sul set. Carlo Conti ha la perenne aria di quello che se dovesse scegliere tra il restare chiuso nella stanza delle scope con Megan Fox o nella capsula abbronzante con lo spray al bergamotto, sceglierebbe la seconda. I conduttori dei preserali, tutti, da Max Giusti a Gerry Scotti, per carità, simpatici, ma se quelli sono maschi Alfa io sono Mazinga Zeta. Per non parlare di tutte le glorie dello sport che sono in tv a fare piroette, da Gianni Rivera a Bobo Vieri, che da seriale collezionista di soubrette è diventato collezionista seriale di culate sulla pista di Ballando. E a proposito di reality. All'Isola dei famosi c'è Enzo Paolo che dall'uscita della sua Carmen piagnucola come un bambino a cui hanno strappato dalle mani il PaneCioc. Circondato dal resto del branco di autentici uomini lupo e cioè Mago Otelma, Cecchi Paone, Den Harrow e Malgioglio in studio. E Nicola Savino alla conduzione, che bravo e buono per carità, ma dà l'idea di uno che prenderebbe ordini pure da Leone il cane Fifone. Per non parlare del Grande fratello, in cui l'unico uomo a sembrare dominante, ovvero il rugbista Rudolf, è uscito per la strizza che la fidanzata, fuori, facesse meta col resto della squadra. C'è Fabio Fazio, che voglio dire, c'è più virilità nella riunione Avon del venerdì sera della mia vicina di casa che in quell'uomo lì. C'è stato Celentano, sì, ma il cazziatone a Verro per i fischi li ha fatti Claudia Mori, mica Adriano. Che oltre a essere il re degli ignoranti è notoriamente, in fatto di equilibri matrimoniali, anche il re di tutti i maschi-zerbino. E il festival, al di là di tutte le farfalline, l'hanno vinto tre donne. E la Fornero non se ne sarà accorta, ma di donne lontane dallo stereotipo sciacquetta-accessorio in tv ce ne sono eccome. Maria De Filippi, che gli uomini te li manda in giro sulla bici travestiti da postini, tanto per cominciare. Daria Bignardi, Ilaria D'Amico, Paola Ferrari, Simona Ventura, per esempio. Che tra l'altro, secondo me, a dare una sbirciata alle loro analisi del sangue, verrebbe fuori che c'è più testosterone in queste cinque che nello studio di Controcampo. Ci sono Sex and the city la rampante Carrie. Ci sono Geppi Cucciari e Victoria Cabello, che gli uomini ospiti in studio se li succhiano come ostriche. C'è il milf power e il proliferare di donne ricche e famose fieramente accasate con ragazzetti imberbi e squattrinati. E sono proprio queste donne qui a creare il corto circuito nel maschio involuto. Che più che dalla farfallina di Belen è destabilizzato dal rigido tailleur della Fornero, dalla poltrona su cui siede, dalle qualifiche sul suo biglietto da visita e dal suo stipendio. Non è tanto il persistere di certi modelli femminili svilenti, il problema, ma è il nuovo modello di donna con cui il maschio si deve confrontare. Quello della donna vincente. E il discorso ha poco a che fare, ormai, con la tv e i modelli femminili proposti, che solo marginalmente sono valletta scollacciata e gonna troppo corta. La tv, oggi, racconta un'unica verità: quando noi abbiamo smesso di passare la cera, l'uomo ha cominciato a farsi la ceretta. L'accendesse la tv il ministro Fornero e mi dicesse se le sembra più testosteronico Luca Giurato o Lilli Gruber. Anzi no, non l'accendesse. Se non ha la tv in camera è perché probabilmente, uno dei pochi maschi rimasti col testosterone fumante, se l'è sposato lei. di Selvaggia Lucarelli