Cameron inguaiato da cavallo Scandalo fa tremare Londra
Il premier ammette e chiede scusa agli inglesi: ho usato l'animanle della "pupilla" di Murdoch: fu prima delle elezioni 2010
A ogni leader il suo scandalo. Bill Clinton, quando era presidente degli Stati Uniti, ha dovuto fare un mea culpa di fronte al popolo americano per i suoi rapporti sessuali con una stagista alla Casa Bianca. E soprattutto per aver mentito in un primo tempo. Ieri il premier britannico David Cameron ha chiesto scusa agli inglesi dal vertice finanziario di Bruxelles. Per lui nessuna accusa sessuale, ma il suo «peccato», se così si può chiamare, è quello di non aver fatto chiarezza sulla vicenda del cavallo della polizia «prestato» da Scotland Yard a Rebekah Brooks, l'ex amministratore delegato di News International, arrestata la scorsa estate per lo scandalo intercettazioni nel gruppo Murdoch. «Sì, ho montato quel cavallo», ha confessato il leader messo con le spalle al muro da un giornalista del Daily Telegraph. «Fu prima delle elezioni del 2010», ha ammesso, dopo giorni in cui Downing Street aveva aggirato l'argomento senza dare una risposta definitiva alle mille domande sull'«horsegate». «Mi dispiace sapere che Raisa (la cavalla, ndr) non sia più tra noi e concludo dicendo che non credo che tornerò in sella in futuro», ha aggiunto il primo ministro, intervenendo per la prima volta in una vicenda che ha rimesso in luce i suoi rapporti di buon vicinato con i vertici del gruppo Murdoch e di questi con la polizia. Ai britannici non è proprio piaciuta l'indecisione di Downing Street in questa vicenda: in un primo momento pareva che Cameron non avesse nemmeno mai visto il cavallo, poi si è parlato di probabilità e infine ieri la figuraccia del premier di fronte alla platea della stampa europea, in una situazione in cui avrebbe dovuto discutere di «fiscal compact» e altre questioni finanziarie. Rebekah la Rossa aveva tenuto per due anni Raisa nelle stalle della sua casa di Chipping Norton nell'Oxfordshire dove Cameron, suo vicino, era spesso ospite. L'animale era stato «pensionato» dalla polizia di Londra e, questo nel pieno della legalità, affidato all'ex boss di News International. Di sicuro però l'hanno aiutata a ottenerlo i legami, anche illegali, fra lei e i vertici di Scotland Yard. Polizia e tabloid hanno infatti collaborato nel rubare i segreti dei vip, come emerge dalle indagini dello scandalo intercettazioni che ha distrutto la carriera della Brooks e fatto traballare il colosso editoriale di Rupert Murdoch. C'è molta più politica di quanto appaia nelle uscite in sella del primo ministro. Dei rapporti tra politica e media si occuperà tra qualche giorno la Commissione Leveson e c'è chi dice che Cameron è uscito allo scoperto per disinnescare uno scandalo che rischia di tornare a coinvolgerlo coi Murdoch in modo molto sgradevole.