Milano, gang cinesi in azione Arrestati 30 giovani delinquenti
Gli arrestati sono accusati di estorsione, rapina, sfruttamento delle prostituzione, gioco d'azzardo e spaccio di droga
Estorsione, rapina, sfruttamento delle prostituzione, gioco d'azzardo e spaccio di sostanze stupefacenti. Queste le accuse alla base degli arresti, condotti stamane all'alba dagli uomini del Comando provinciale dei carabinieri di Milano, nei confronti di oltre trenta giovani di origine cinese, appartenenti a bande che operavano anche nelle province di Cremona, Torino, Genova, Frosinone e Teramo. Immagini forti: i cinesi si drogano in diretta Guarda il video choc su LiberoTV Gli arrestati "devono rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di estorsioni e rapine commesse nei confronti degli esercizi commerciali della comunità cinese, nonchè dello sfruttamento della prostituzione e del gioco d'azzardo e infine dell'importazione e dello spaccio di sostanze stupefacenti del tipo ecstasy e ketamina all'interno delle discoteche etniche". L'operazione, denominata China Blue, rappresenta, si precisa in una nota, "l'epilogo di una complessa attività investigativa che ha consentito di acquisire innovativi e qualificati profili di carattere penale circa le modalità di condotta delinquenziale intraetnica delle gang". Le indagini sono partite nel maggio 2009 e hanno permesso di sgominare, con l'esecuzione di 78 provvedimenti, i tre principali sodalizi criminali cinesi che imperversavano nel capoluogo lombardo, sede della più grande comunità cinese del centro-nord. Dall'inizio delle indagini sono quindi stati eseguiti in totale, con quelli di questa notte, oltre cento provvedimenti. In carcere i tre capi delle gang principali, il capo di Milano Lau-Tu, il capo di Brescia Ai-Zi e il capo di Torino Hu-Suinhao. La città di Milano era il teatro delle lotte per il controllo del territorio. Dai dati raccolti emerge una struttura di tipo mafioso, capace di riorganizzarsi rapidamente dopo l'arresto di alcuni membri. Solo a Milano si contano dal 2009 circa 32 rapine, 3 tentati omicidi, diverse spedizioni punitive che venivano organizzate anche a pagamento con un 'tariffario' dai 1000 euro in su. Innumerevoli le estorsioni ai danni di commercianti cinesi, tra cui i parrucchieri di Chinatown e le case di prostituzione. Gioco d'azzardo, sfruttamento della prostituzione, traffico di stupefacenti dalla Spagna e dall'Olanda, come ketamina, cocaina e hashish. Le gang controllavano anche alcune discoteche, come un locale di via Papiniano, teatro nel giugno 2009 di una violenta rissa. Sequestrati questa notte 150 grammi di ketamina, 400 pasticche di ecstasy, una pistola semiautomatica, tra le 100 e le 130 armi bianche, coltelli di vario genere. Sequestrati anche 106.000 euro tra titoli e contanti, provento delle attività di spaccio, prostituzione e gioco d'azzardo. Sono state intercettate dai carabinieri diverse conversazioni in cui alcuni membri delle gang si accordavano con prostitute rimaste incinte per organizzare aborti clandestini. I membri sono tutti giovanissimi tra i 17 e i 19 anni, nella maggior parte dei casi si tratta di immigrati di seconda generazione, spesso nati in Italia. Non vivono in famiglia ma in appartamenti tutti insieme, usano auto delle gang. Per accrescere il sentimento di affiliazione, le bande hanno preso l'abitudine di pagare le spese legali ai membri arrestati. Tra i destinatari dei provvedimenti emessi dal gip Gentili, anche diverse ragazze. La gang di Brescia, in particolare, aveva numerose affiliate donne che avrebbero anche organizzato spedizioni punitive al femminile. Secondo i Carabinieri, sono in crescita le denunce da parte dei commercianti di Chinatown vittime di estorsione. Sarebbe caduto il muro di omertà che ostacolava le indagini, con la comunità che si è schierata con le forze dell'ordine e contro le bande.