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Da Vendola fino a Saviano Quei 'cari amici' improvvisati

Dopo la morte di Lucio Dalla scatta la retorica di vip e politici, che ricordano "quella volta che lo ho incrociato in ascensore e mi ha detto ciao"

Andrea Tempestini
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Mancava  solo «quella volta che ho incrociato Lucio Dalla in ascensore e mi ha detto “ciao”». Per il resto il picco di autoreferenzialità nei ricordi di Dalla ha toccato i massimi storici. Capiamo il dolore, capiamo la fretta di dire una cosa, una cosa qualsiasi su di lui, ma ieri tra agenzie, Twitter e Facebook, se qualcuno fosse stato zitto non avrebbe fatto brutta figura. Pochi secondi dopo la notizia della scomparsa l'umorista Lia Celi scriveva: «È morto Lucio Dalla. Verrà sepolto nella retorica». Aveva ragione. A parte la gettonata frase  «colonna sonora di una generazione», abbiamo scoperto che chiunque, nella vita, ha incontrato Dalla almeno una volta. E ieri ha ritenuto indispensabile renderlo noto. Abbiamo saputo che Milly Carlucci lo ha abbracciato pochi giorni fa a Sanremo, e che il deejay Michele Mainardi gli ha presentato un concerto. Roberto Saviano l'ha incrociato: «Al Premio Morante mi disse: “Quando mi parlano di bellezza mi viene in mente, come prima immagine, Napoli”». Se per Saviano Dalla era un po' napoletano (stessa opinione anche di Nino D'Angelo), secondo Nichi Vendola il grande cantautore scomparso era un po' pugliese. «Un amico caro, un amico della Puglia e dei pugliesi. Rimarrà nei nostri cuori», scriveva su Twitter  il governatore. Dalla aveva fatto delle Isole Tremiti la sua seconda casa e si era impegnato in difesa del territorio. E infatti non si fa attendere il saluto del sindaco di Foggia Gianni Mongelli: «Ricordo il suo ultimo intervento a Termoli per difendere le Tremiti e l'Adriatico contro le trivellazioni ed ancora i tanti concerti che ha voluto regalare alla gente di Capitanata». Tutti portano un po' di Dalla al proprio mulino. Tanti si contendono i natali. Per il sindaco Matteo Renzi Lucio era un po' fiorentino: «Ho conosciuto Lucio Dalla per la sua voce, per le sue canzoni, per il suo talento. L'ho scoperto poi, innamorato di Firenze e dei suoi segreti». Ce n'è anche per Milano. Il sindaco di Giuliano Pisapia pubblica subito sul suo sito la canzone Milano e precisa:  «Dalla è stato molto legato a Milano, alla nostra città ha dedicato una delle sue più belle canzoni, cogliendone le più diverse sfaccettature». E non sia mai che Venezia non abbia una fettina di Dalla: «Dalla ha legato il suo nome al nostro territorio. Nel 1967 in occasione della Mostra del Cinema, è stato tra i contendenti della Coppa Volpi come interprete di un film dei fratelli Taviani», spiega la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto. Per chi avesse le idee confuse, Dalla era bolognese. di Alessandra Menzani

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