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Mister "percorella" parla gratis ma solo dall'amico Santoro

Marco Bruno, il No Tav che insultò agente, pronto alle interviste ma a pagamento. Intanto il leader Luca Abbà è ufficialmente fuori pericolo

Lucia Esposito
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Mentre il leader No Tav Luca Abbà, precipitato da un traliccio in Val di Susa lunedì scorso, è finalmente fuori pericolo, nella puntata di Servizio Pubblico di giovedì 1 marzo Michele Santoro ha offerto il microfono a Marco Bruno, il No Tav che ha ricoperto di insulti l'agente sull'A32 (stiamo parlando del famoso video della "pecorella"). Bruno aveva spiegato di essere disposto a pagare con i media, ma soltanto in cambio di soldi (ve ne diamo conto nell'articolo che segue): ma al teletribuno Santoro, schieratissimo con i No Tav (altro che violenti, per Michele in Val di Susa fanno "la resistenza"), non ne deve aver chiesti. E così il No Tav si giustifica, spiega di aver insultato l'agente perché aveva paura (bizzarra giustificazione) e arriva addirittura a paragonarsi a Peppino Impastato. E' troppo, anche per il braccio destro di Santoro, Sandro Ruotolo, che lo richiama all'ordine. Guarda l'intervista a Marco Bruno trasmessa da Servizio Pubblico su LiberoTV. Segue l'articolo di Claudio Antonelli. Quel ragazzo di 28 anni ripreso da Corriere.tv mentre insulta un carabiniere durante gli scontri di martedì a Chianocco è un giovane solitario, dicono tra il movimento della Valsusa. Area anarchica, antagonista, No Tav, contro lo Stato. Riporta uno degli inviati del «Corriere della Sera» spedito da via Solferino a Chianocco nel cuore degli scontri. «Uno di quelli che non trovi in prima linea durante gli scontri, ma arriva, colpisce, sparisce. Non fa parte del movimento organizzato». Cosa significhi non far parte di un movimento che tiene insieme i contadini della Val di Susa e gli antagonisti di mezza Italia non è facile comprenderlo. Marco Bruno è di Giaveno, 16 mila abitanti nella val Sangone. Vive in borgata Dalmassi, vecchi cortili, cascinali e palazzine ristrutturate. Abita con i nonni e la compagna. Non è una violazione della privacy. Lui stesso lo riferisce alle telecamere con l'obiettivo di sfidare i media e soprattutto il carabiniere che insulta e schernisce perchè a suo dire userebbe la maschera antigas per camuffarsi. proprio lui che lo scorso novembre dopo una manifestazione è stato fermato con tanto di cesoie, bastone e parrucca. Forse per nascondersi? Infatti, nel fascicolo di Bruno ci sono denunce e segnalazioni per «reati da ordine pubblico». «Due deferimenti al magistrato per porto di oggetti atti ad offendere. Altre segnalazioni per aver partecipato a manifestazioni non autorizzate, occupazione di suolo pubblico», racconta sempre l'inviato. Un'altra foto di ieri lo ritrae mentre viene trascinato via di peso dai poliziotti. Alcuni amici avrebbero raccontato che martedì, quando è stato ripreso mentre apostrofava il carabiniere, Marco Bruno era arrivato al presidio da poco, in pausa pranzo dal lavoro. L'articolo del «Corriere» è ricco di dettagli e notizie ma soprattutto contiene una notizia bomba. E la contiene nell'ultima riga. Scrive il quotidiano di via Solferino: A proposito del video avrebbe detto di essere anche disposto a concedere interviste, ma solo per soldi». Come? Ma tutte  le manifestazioni dei No Tav non sono improntate agli ideali puri? Alla tutela senza se e senza ma del territorio della Valsusa? Perchè chiedere denaro in cambio di interviste?  Marco su molti blog è definito come un bravo ragazzo. Lavora tra l'altro in una cooperativa sociale ad Almese, sempre nei paraggi della famigerata A32. Lavora a fianco del parroco del Paese. I blog sostengono pure che il video sia stato travisato. Nonostante gli insulti, del tipo «vestito come uno stronzo» siano, senza se e senza ma, univoci. Vorremmo sapere come commenteranno oggi sul web la richiesta di denaro in cambio di interviste. Oppure diranno che il «Corriere» si è inventato tutto. O forse è per questo che altri facinorosi hanno aggredito brutalmente la troupe di via Solferino. Accusandoli di essere delle spie. Forse temevano che potessero raccontare particolari scabrosi in grado di svelare la maschera di idealismo che sta dietro a certi manifestanti? In molti si aspettano risposte. Claudio Antonelli

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