Vega, conto alla rovescia: Italia e Europa nello spazio
Lunedì tra le 11 e le 13 in Guyana Francesce decolla il lanciatore europeo dell'Esa: una conquista per il Vecchio continente
Le pattuglie della legione straniera si danno il cambio con regolare discontinuità. Mettono in sicurezza l'enorme perimetro immerso nella foresta della Guyana francese dal quale a breve partirà il primo vettore spaziale tutto europeo. E al 65% made in Italy. E' infatti partito il conto alla rovescia per Vega, il lanciatore europeo dell'Esa che porterà in orbita satelliti leggeri e assieme alla tecnologia russa permetterà la crescita tecnologica dello spazio. «Le difficoltà con il collettore sono state superate e il volo di Vega al momento è confermato per domani dalla base spaziale europea di Kourou con una finestra di lancio fra le 11,00 e le 13,00 ora italiana» ha confermato il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Enrico Saggese. «Con Vega -continua il numero uno dell'Asi- il nostro Paese compie un enorme passo avanti nell'autonomia dell'accesso allo spazio e, soprattutto, si apre ad un importante mercato per portare satelliti leggeri in orbita bassa, a meno di mille chilometri dalla Terra». «Si tratta di un mercato valutato in decine di satelliti l'anno per un valore totale di mercato di 1 miliardo di euro l'anno. Per non parlare di tutti quei satelliti in cerca di lanciatore». Nel programma Vega, costato 700 milioni di euro, l'Italia ha investito 500mln e, spiega Saggese, «il ritorno previsto per il nostro Paese vale circa il 50% del mercato con importanti ricadute anche per le tante imprese italiane che ne sono state coinvolte, quali Avio, Vitrociset, Telespazio, Elv, Compagnia Generale per lo Spazio (ex Carlo Gavazzi Space), oltre tre imprese di stanza a Kourou: Peirani, Telespazio Kourou e Regulus e Europropulsione, due società partecipate al 50% da Avio». Quarantadue aziende per dodici nazioni. Circa 500 scienziati coinvolti, tra cui un pool della Sapienza di Roma. Il tutto per creare il più alto concentrato di tecnologia comprimibile in un mezzo dalle dimensioni relativamente contenuto, che si prospetta come il meglio per i satelliti sotto le 3,5 tonnellate. In poche parole quasi tutti i radar e i satelliti per le tlc. A bordo di Vega ci sarà un satellite scientifico dell'Asi battezzato «Lares» e realizzato dalla Cgs di Milano. Si tratta di una sfera di tungsteno tappezzata di prismi che riflettono raggi laser sparati da terra e che consentirà di verificare una delle teorie di Einstein, in particolare un aspetto della relatività. Mentre nella testa del vettore sono ospitati otto piccoli satelliti: Almasat-1 preparato dagli studenti dell'università di Bologna e sette Cubesat, micro satelliti di un chilogrammo ciascuno. Anch'essi figli di studenti universitari. di Claudio Antonelli