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Nessuna benedizione ai bimbi "Offende i non cristiani"

Rivolta dei genitori in una scuola elementare di Cisliano, nell'hinterland milanese: "Così si cancellano i nostri valori"

Nicoletta Orlandi Posti
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Niente benedizione per i bambini della scuola elementare di Cisliano, nell'hinterland milanese, per non offendere i bambini di altre religioni. La decisione è stata presa dal Consiglio di istituto ma ha mandato su tutte le furie i genitori dei piccoli alunni che hanno rivendicato il diritto alla fede e alle proprie tradizioni. La notizia è balzata alle cronache perché i genitori degli allievi della primaria Erasmo da Rotterdam hanno deciso di sollevare la polemica scrivendo una serie di lettere agli organi di stampa e sollecitando le istituzioni locali.  «Non si può, per rispettare le religioni degli altri, negare la nostra - si legge nella denuncia - I simboli religiosi non offendono mai, al contrario sono segni che rinviano a valori fondamentali e condivisi». Una lunga epistola che enuncia i riferimenti basilari del cattolicesimo e che sfocia nella contestazione: «Come mai non sono mai le persone di fede diversa ad opporsi alla tradizionale benedizione natalizia nelle scuole, ma coloro che non credono o non vivono un'esperienza religiosa? Chi appartiene ad altre culture infatti si limita ad escludere i propri figli da tale ritualità non cerca di imporre ad un'intera comunità la loro diversità». E poi, aggiungono, privare i bambini, di famiglie cattoliche, del valore simbolico della benedizione è offensivo. «Bisogna garantire la libertà di tutti ma proprio per questo - concludono i genitori - occorre salvaguardare la prosecuzione di usi, costumi e tradizioni che fanno parte della nostra tradizione di cui siamo orgogliosi. Forse non a tutti è chiara la differenza tra accoglienza, tolleranza, comprensione e intolleranza, coercizione, prevaricazione». Don Mario Manzoni, il parroco del paese, tende a minimizzare per cercare di sedare gli animi dei suoi fedeli, ma il professore di religione Alfredo Celeste, che è anche sindaco di Sedriano, non ha dubbi: «In questo modo si vieta il pluralismo religioso. Per tutelare si elimina e si cancella parte della storia di un Paese». Il primo cittadino di Cisliano, Emilio Simonini, preferisce restar fuori dalla polemica, così come  il preside dell'Erasmo da Rotterdam, Luciano Giorni, che si limita solo a dire: «Non sono contrario alla benedizione ma è anche vero che non rientra nei programmi scolastici». Per lui l'importante è che la scuola funzioni e soprattutto restare al di fuori delle polemiche. Un Ponzio Pilato dei nostri giorni contestato però dai genitori e dagli stessi abitanti del paese che rivendicano «il sacro santo diritto del rispetto della cultura che appartiene all'Italia. Nessuno è costretto a subirla ma noi abbiamo il diritto di vivere le tradizioni che appartengono alla nostra formazione personale e culturale e che intendiamo tramandare ai nostri figli». di Maria Luigia Pizzulo

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