Rivendicazione talebana "L'italiano rapito è con noi"
Il cooperante Giovanni Lo Porto era stato catturato insieme a un collega tedesco il 19 gennaio. Si trova in Pakistan. Nessuna richiesta per ora
I Talebani del Pakistan hanno rivendicato il rapimento del cooperante italiano Giovanni lo Porto e di un suo collega tedesco, avvenuto il 19 gennaio scorso a Multan, nella provincia orientale del Punjab. "I due operatori umanitari sequestrati a Multan quasi un mese fa sono nelle nostre mani, vicino alla frontiera con l'Afghanistan", ha affermato un capo guerrigliero che parlava via telefono satellitare. "Sono entrambi in buona salute. Per il momento non abbiamo presentato richieste", ha tagliato corto. Lo Porto, 38 anni, palermitano, assieme all'altro ostaggio lavora per l'Ong tedesca 'Welt Hunger Hilfe'. Furono catturati mentre tornavano alla loro abitazione dalle zone alluvionate di Qasim Bela, vicino a Kot Addu. In quest'ultima città il 23 gennaio sono stati arrestati quattro sospetti; secondo gli inquirenti locali, si tratterebbe di un "sequestro a scopo di estorsione".