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Stupri, a pagare è lo Stato quando i criminali scappano

Il principio non è mai stato applicato in Italia, ma ora una sentenza della Corte di Appello dà ragione alle vittime

Nicoletta Orlandi Posti
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Quando gli autori di un omicidio, di lesioni dolose o di violenza sessuale non sono stati scoperti, sono irrintracciabili o non hanno i mezzi economici per pagare, tocca allo Stato indennizzare o risarcire la vittima. Lo ha deciso, con una sentenza destinata a far discutere, la Corte d' Appello di Torino: si tratta di un principio che in Italia non aveva mai trovato spazio. Secondo quanto si legge su 'La Stampa' la decisione della III sezione della Corte d'Appello presieduta dal giudice Paolo Prat riguardava il caso di una studentessa universitaria che nel 2005, appena 18enne, venne rapita e ripetutamente stuprata in un furgone da due stranieri dell'Est conosciuti a una festa di compleanno. "Messi ai domiciliari durante il processo di primo grado, i due stranieri sono scappati", si legge sul quotidiano. "La ragazza ha ottenuto una vittoria morale: la condanna dei due a 14 anni in primo grado e a 10 anni e messo in secondo», prosegue 'La Stampa',  ma essendo latitanti i colpevoli, il risarcimento non era possibile. Così sono intervenuti gli studi legali Ambrosio&Commodo e Mbo citando civilmente la Presidenza del Consiglio. La Corte d'Appello ha stabilito che alla ragazza andranno 50mila euro, sottolineando che più che di un risarcimento si tratta di un indennizzo.

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