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Al Cavaliere mitra e cammelli Per Prodi una pistola d'oro

Tutti i doni ricevuti dai politici. Ma ora che Monti dice di restituirli è panico: che farà Giarda di quelle casse di vino?

Andrea Tempestini
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Il professor Monti ha gettato scompiglio con la sua bizzarra circolare: "Cari colleghi, d'ora in poi dovrete seguire il codice etico e restituire tutti i regali ricevuti e il cui valore sfora i 150 euro". I problemi sono molteplici. Primo, come valutare i doni? Il Pdl Crosetto con ironia suggerisce di "istituire un'authority per la valutazione dei regali". I sobri ministri Giarda e Severino, invece, secondo quanto riporta il quotidiano La Stampa, discutevano animatamente su cosa fare delle quattro confezioni di vino che per Natale erano state recapitate al titolare del dicastero dei Rapporti con il Parlmento. Anche la Severino aveva i suoi dubbi: e il vaso da tavolo quanto sarà costato? Più o meno di 150 euro? Mistero. L'intransigente Cossiga - La circolare di Monti, insomma, rischia di scardinare la tradizione dei regali (ma ne siamo così sicuri?). In verità, in passato, ci fu un campione assoluto di morigeratezza. Si tratta di Francesco Cossiga, il più severo di tutti, che riconsegnava ogni regalo ricevuto a qualsiasi titolo 'subappaltando' la riconsegna a due carabinieri. Spulciando tra i doni del passato, invece, la plama del più bizzarro se l'è aggiudicata quello ricevuto da Romano Prodi dal re saudita: un Winchester con diamanti e zaffiri. Simile regalo fu recapitato al ministro della Difesa di Mortadellone, Arturo Parisi: una pistola in oro massiccio. L'allora direttore del dipartimento dell'Economia, Francesco Boccia (dal 2006 al 2008), spiega che Prodi devolveva tutto allo Stato, ed era stato creato un apposito magazzino dove accatastare tutti i doni. Gheddafi e il Cav - In anni più recenti, invece, il fuoriclasse del dono assurdo fu lo scomparso colonnello libico, Muammar Gheddafi. Il raìs, prima della carambolesca fine che ribaltò tutte le sue relazioni, aveva un rapporto confidenziale con Silvio Berlusconi, al quale regalò due cammelli: un siparietto indimenticabile. Tra gli altri regali del Colonnello al Cav un fucile, l'ultimo appartenuto ai soldati italiani in Libia, diverse camicie e una parure di capi d'abbigliamento arabi. Berlusconi, nel corso di un viaggio in Kazakhstan, ricevette una scimitarra; un emiro invece gli consegnò una mitragliatrice d'oro. Ma a Silvio, i regali, piaceva anche farli: non prese benissimo quella volta in cui donò degli orologi ai coniugi Blair, che la coppia rivendette appena tornata in patria.  

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