Nel Pdl la fronda anti-Alfano Scontro finale sarà in Sicilia
Tra gli azzurri cresce il malcontento contro il segretario. Il test delle amministrative a Palermo lo snodo fondamentale
Il delfino che segue la strada o addirittura supera il maestro? A volte accade, altre no. E' questa la sintesi che meglio potrebbe descrivere la situazione politica di Angelino Alfano da quando il 1° giugno dello scorso anno è stato nominato primo segretario del Pdl del Cavaliere. "La sua situazione è che finché c'è Berlusconi non potrà mai essere il leader e quando non ci sarà Berlusconi, non lo sarà lo stesso – spiega al quotidiano Il Riformista un ex ministro azzurro che sceglie l'anonimato –. Chi sceglie il galleggiamento prima o poi affoga". Una frase sinistra che la dice lunga su come, nel partito, sia cambiato il clima attorno all'ex ministro della Giustizia. La partita palermitana - Sulla stessa linea d'onda paiono essere anche molti politici di via dell'Umiltà, ex An come Denis Verdini e Daniela Santanché, ed esponenti di spicco del partito come Claudio Scajola e il governatore lombardo Romberto Formigoni. Sembra esserne cosciente Alfano stesso, che dopo un lungo corteggiamento al Terzo Polo si ritrova ora in crisi nel tentativo di intessere un'alleanza per le prossime amministrative siciliane. Dopo le dimissioni di Cammarata a Palermo e senza un possibile candidato, Angelino avrebbe chiesto a Casini: "Pier dammi una mano in Sicilia, le cose si stanno mettendo male. E se perdo le amministrative sono morto. Nel partito - la dichiarazione è riportata sempre da Il Riformista - mi sbraneranno i falchi, non aspettano altro". Se Alfano perdesse la sua Sicilia sarebbero dolori. Delfino spiaggiato? - E' proprio per le elezioni a Palermo che potrebe naufragare il progetto di leadership dell'ex guardasigilli. Il fu democristiano si trova al timone di una creatura politica, il Pdl, che dalla sua fondazione non aveva mai conosciuto una simile crisi di consensi (gli ultimi sondaggi danno il partito a poco più del 20%, a diversi punti percentuali di distacco dal Pd di Bersani). Anche i diversi sostenitori che ha tra gli azzurri, su Alfano, nelle ultime settimane hanno scelto il silenzio. Il grande vecchio del Pdl, Silvio Berlusconi, continua a difenderlo e spiega che è giovane, che deve crescere. Ma il Cavaliere in parallelo ha stretto anche un fitto dialogo con Corrado Passera, il nuovo superministro con triplice dicastero (Sviluppo Economico, Infrastrutture, Trasporti). Che Alfano rischi di fare la fine dei troppi delfini (spiaggiati) della storia repubblicana del Belpaese?