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Draghi, il salva Europa: La ripresa c'è

Il governatore della Bce: "Andiamo verso la stabilizzazione nell'attività economica". La nuova politica dell'Eurotower è ossigeno per la Ue

Andrea Tempestini
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"Vi sono segni di stabilizzazione nell'attività economica dell' Eurozona ma rimangono rischi e le prospettive sono incerte" . Così il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, nella conferenza stampa seguita al Direttivo che ha deciso di tenere i tassi invariati. Il banchiere centrale spiega che nel 2012 potremmo assistere a una graduale ripresa con l'inflazione prima in ascesa sopra il 2% e poi in rapida riduzione "sotto i target". Parole caute, ma moderatamente ottimiste, segno che anche il nuovo corso dell'Eurotower guidata da Draghi, che ha deciso un grosso piano di acquisti di titoli di Stato e ha abbassato il costo del denaro, comincia a dare i suoi frutti. Tra i palazzi di Bruxelles comincia a farsi strada un'idea: saranno l'Italia e un italiano a salvare il Vecchio Continente dal crac. Sulla Grecia - "Sono fiducioso che tutte le tessere del mosaico andranno al loro posto", ha aggiunto Draghi parlando della Grecia, e confermando l'accordo raggiunto da Papademos con i partiti. Il governatore ha lasciato intendere che sia più vicina anche un'intesa tra Atene e i creditori privati. La Bce, ha spiegato, non è parte delle trattative delle banche perché registrare una perdita sui bond greci "equivarrebbe a una forma di finanziamento" che è vietata. Alla domanda se l'accordo in discussione con la Grecia possa servire da cornice di riferimento per il salvataggio di altri paesi Draghi ha replicato con una battuta: "La Grecia è unica per tutto". Fiscal compact - Draghi ha poi parlato del fiscal compact, il patto fiscale, definito "un primo timido passo verso l'unione fiscale". Secondo il governatore "l'accordo rappresenta anche un forte segnale di impegno a sostenere l'euro". Parlando del mercato del lavoro, Draghi ha spiegato che è necessario "ridurre le rigidità e aumentare la felssibilità". Per l'area euro, ha chiosato, sono necessarie "riforme strutturali per rafforzare le performance delle economie, tra cui riforme ambiziose sulla concorrenza nei mercati di prodotti e servizi".

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