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Cav, più intercettato di tutti punito per l'intercettazione

Caso Unipol, paradosso alla milanese. La persona più spiata al mondo va a processo per una chiamata. Facci

Andrea Tempestini
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Prima guardatela da un altro punto di vista. Silvio Berlusconi è l'uomo più intercettato del mondo, è stato intercettato telefonicamente, ambientalmente, fotograficamente, hanno controllato le sue linee, piazzato le microspie, sfruttato i satelliti telefonici,  descritto le sue case, i suoi trapianti bulbari, i suoi lifting, hanno misurato i suoi tacchi, hanno spiato i suoi giardini, hanno fotografato i suoi cessi, abbiamo informazioni sul suo pene, sulle sue abitudini sessuali, sui dolori anali delle sue amanti, hanno fotografato le sue case, i suoi ospiti, i suoi amici, talvolta i nemici, le amanti vere e presunte, le innamorate, le escort, le puttane, i parenti, gli ospiti personali, quelli legati all'attività politica e diplomatica, i parlamentari a lui vicini, i sottoposti, i lottizzati in Rai o assunti in Mediaset, gli affittuari delle sue case, i concessionari delle sue auto,  hanno messo online i suoi colloqui, li hanno immortalati su youtube, li hanno storpiati, li hanno venduti in dvd, recitati a teatro, inscenati sulla tv pubblica con attori e attrici, li hanno doppiati, ne hanno fatto fumetti, li hanno stampati in decine di libri e quotidiani e periodici italiani e mondiali, hanno pubblicato colloqui rilevanti, poco rilevanti, irrilevanti e irrilevantissimi,  ne hanno tratto spunto per infinite proposte di legge, soprattutto: per nessuna persona al mondo hanno usato tante intercettazioni come per lui, contro di lui, usate penalmente e civilmente, probatoriamente o politicamente, legalmente e illegalmente, a norma di legge, sul filo della legge, più spesso violando la legge, hanno fatto inchieste per intercettarlo e l'hanno intercettato per fare inchieste, hanno speso milioni  e milioni di euro, le hanno fatte mirate o a strascico, insomma, non c'è dubbio, Silvio Berlusconi è l'uomo più intercettato del mondo, ed stato intercettato per incriminarlo, danneggiarlo, sputtanarlo, è l'uomo per cui l'abuso di intercettazioni è stato più clamoroso e manifesto. Ma ieri è stato rinviato a giudizio - Berlusconi - per rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio, articolo 326 del Codice Penale. È  l'unico italiano, secondo i suoi legali, che di questi tempi andrà a processo per questo. In Italia, negli ultimi vent'anni, ci sono state sicuramente migliaia di violazioni del segreto investigativo e non poche denunce rimaste sempre e regolarmente lettera morta: ma forse ne hanno finalmente beccato uno, è Berlusconi. La morale è questa, e potremmo finirla qui. Oppure, detto questo, si potrebbe proseguire su binari polemici più consumati. Si potrebbe notare, per esempio, che nel settembre scorso il giudice preliminare Maria Grazia Domanico aveva proceduto al rinvio a giudizio nonostante la stessa procura, il pm Maurizio Romanelli, avesse chiesto di prosciogliere Berlusconi perché a suo dire non c'era alcuna prova del suo coinvolgimento. Notare che la richiesta di rinvio a giudizio era online sul Corriere della Sera prima che il relativo provvedimento giungesse sul tavolo del pm Maurizio Romanelli e del procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. Si può notare che, salvo altre spiegazioni giuridiche, Maurizio Belpietro potrebbe essere processato due volte per la stessa ipotesi di reato. Infatti Gianluigi Nuzzi, l'autore dell'articolo che nel 2005 riportava l'intercettazione galeotta, è già stato assolto con formula piena dall'accusa di violazione di segreto istruttorio (24 novembre 2009, quarta sezione penale presieduta da Oscar Magi) e con lui perciò l'allora direttore del Giornale Maurizio Belpietro, accusato a strascico di omesso controllo. La procura aveva chiesto un anno di carcere per Nuzzi pur avendo, in precedenza, chiesto per due volte l'archiviazione del fascicolo. Il gip Maria Curami aveva sempre respinto la richiesta. Anche lei. Si può notare, poi, che Berlusconi a quanto pare commette reati anche quando dorme. Il Cavaliere infatti ricevette ad Arcore gli imprenditori Fabrizio Favata e Roberto Raffaelli - l'hanno ricostruito gli stessi inquirenti - ma il loro computer portatile a quanto pare s'impallò, e così non riuscirono neppure ad ascoltare il file audio della conversazione Fassino-Consorte: al che Berlusconi s'innervosì e si addormentò, versione che lui peraltro ha negato ieri. Il pm ha comunque già escluso che Berlusconi abbia trattenuto in qualche modo il file audio: dormendo, cioè, non poté immediatamente apprezzare il valore del «regalo ricevuto stante l'approssimarsi delle elezioni politiche». Anche da sveglio, comunque, secondo il pm Romanelli, non c'è nessuna testimonianza che riferisca di un ruolo attivo del Cavaliere nella vicenda.   Si potrebbero notare ed elencare, infine, infiniti altri casi di presunte violazioni del segreto istruttorio che sono state ben più clamorose e tuttavia mai denunciate, forse perché ritenute poco interessanti. Anche se nel caso dell'intercettazione Fassino-Consorte è d'uso specificare, enfaticamente, che fu pubblicata quando non era stata neppure ancora trascritta né depositata agli atti.  È  vero, ma anche questo è accaduto alte volte.  È  successo di recente con un interrogatorio dell'ormai celebre avvocato David Mills. Ma era pure accaduto con l'intercettazione Lavitola-Berlusconi, laddove quest'ultimo suggeriva che il primo - non ancora  indagato - se ne restasse tranquillo fuori dall'Italia. Ma oggi è inutile notare queste cose, come detto. Oggi è sufficiente notare - e non è sarcasmo: è un fatto - che andrà finalmente a processo qualcuno che ha violato il segreto istruttorio e pubblicato intercettazioni. È Silvio Berlusconi. Giustizia trionfa. di Filippo Facci

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