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Casini si schiera con Cav e Pd: Fini ha paura di restare solo

Terzo Polo e Pdl raggiungono un'intesa su riforma elettorale. Gianfranco spinge per un iter rapido, ma ecco le critiche di Fli...

Andrea Tempestini
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Il Pdl e il Terzo Polo, rappresentato dal leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, hanno raggiunto un'intesa di massima sulla riforma elettorale. In scia a quanto scritto nella nota congiunta tra azzurri e Pdl il giorno precedente, anche l'Udc concorda: "Basta con un parlamento degli eletti". Gianfranco Fini, parte di quel Terzo Polo con il suo Futuro e libertà, in veste di presidente della Camera rimarca la necessità di mettere mano alla legge elettorale e di procedere spediti su questo sentiero. In verità ha paura di restare tagliato fuori. Ed è in questo contesto che sono arrivate le parole polemiche di Carmelo Briguglio, fedelissimo di Fini e vice presidente vicario del gruppo di Fli alla Camera". "No ai duopoli" - Sul sito di Generazione Italia Briguglio definisce gli incontri sulla legge elettorale "positivi", ma poi sottolinea che una riforma elettorale "non può essere di nessuno e contro nessuno, nemmeno di un duopolio Pdl-Pd che insieme rappresentano esattamente quella vocazione forzatamente maggioritaria che ha portato  al collasso delle coalizioni prima del centrosinistra e poi del centrodestra. L'auspicio è che si giunga a una legge elettorale  condivisa, che con collegi o preferenza unica, liberalizzi la politica  italiana e restituisca al cittadino la libertà di scegliere chi lo deve rappresentare”. Le critiche a Casini - Le parole di Briguglio assumono una connotazione differente quando a quelle sulla riforma si aggiungno le frasi dedicate a Casini, definito "personalità di esperienza e di prestigio del nuovo polo, al quale siamo pure simpaticamente affezionati", ma che deve essere "il primo a dover comprendere senza che se ne adonti le due o tre cose che in questi giorni gli sono venute da noi, forse con qualche fraintendimento e dispiacere da parte sua". Quindi Briguglio spiega che "nessuno nel Terzo Polo ha la licenza di spingere fuori nessuno dei soci fondatori, leggasi Mpa per chiamarele cose col loro nome". Fini ha paura? - "La seconda - prosegue Briguglio - è che Casini fa ormai da portavoce del Terzo Polo, quindi anche nostro. Certo ha i titoli politici per farlo e anche la delega da parte del presidente Fini, ma lo deve fare in modo che rappresenti non solo il suo ma anche il nostro mondo e tutti i soggetti che fanno parte del nuovo Polo. Occorrono allora regole comuni, forse una Federazione con una sua governance in cui il leader dell'Udc può anche fare il primus inter pares, ma con simbolo comune o simboli associati, apparizioni televisive e spazi mediatici concordati, con delegazioni equamente composte. La terza, ma non per importanza, è che le elezioni amministrative non possono che essere una ortoprassi per il Terzo Polo e la tesi di partiti in franchising sul territorio rischia di compromettere il progetto del Polo della Nazione". Futuro e Libertà pone dei paletti a Casini: sarà che Gianfranco Fini ha paura di restare tagliato fuori?

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