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Casta a lezione d'inglese... tanto pagano gli italiani

La Camera organizza corsi per deputati a 20 euro all'ora: ci sono pure tedesco, francese e russo. A bilancio 400mila euro

Giulio Bucchi
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La lingua più quotata resta sicuramente l'inglese. Anche se non mancano i parlamentari che, magari per rinfrescare gli studi del liceo, si sono rimessi sui libri di francese. La prima, del resto, è la lingua che viene richiesta nei consessi internazionali, per poter prendere la parola e parlare al nome del Paese. Il secondo, invece, è l'idioma della diplomazia, quello che viene utilizzato per i “bilaterali” in Europa e per gli incontri con i politici africani. Non manca nemmeno chi - sarebbero due i casi - ha chiesto di poter studiare il cinese, la lingua del futuro. Già perché la Camera dei deputati offre agli eletti la possibilità di frequentare corsi di lingue straniere. Corsi intensivi, personalizzati, che si possono fare addirittura a domicilio, dentro il proprio ufficio. A soli venti euro l'ora. «Caro collega, ti informiamo che anche per il 2012 i deputati potranno fruire di corsi individuali di lingua straniera», comunicavano giusto ieri ai colleghi deputati i questori della Camera, Francesco Colucci, Antonio Mazzocchi, Gabriele Albonetti. «Qualora fossi interessato a partecipare, potrai recarti al Centro Servizi al fine di sottoscrivere il modulo di adesione», si leggeva ancora nella missiva. Lì, al Centro servizi, è possibile saperne di più: il corso si sviluppa in due incontri a settimana della durata di un'ora, massimo un'ora e mezza. Le lezioni si svolgono, su richiesta del deputato, tra le ore 7.45 e le ore 20, dal lunedì al venerdì. La disponibilità, insomma, è massima, i docenti madrelingua e di altissima qualità. «La lezioni si svolgono nei giorni e negli orari prescelti dal deputato interessato, concordati direttamente con l'insegnante», si può leggere nel foglietto illustrativo dell'iniziativa. Gettonatissime, da sempre, le lezioni nel tardo pomeriggio, ad Aula chiusa, o in pausa pranzo. Le lingue “offerte” sono inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo. Ma, «previa richiesta», è possibile attivare altri insegnamenti, tipo il cinese. Casomai si diventasse sottosegretari agli Esteri, per dire, potrebbe essere utilissima. Ci sono anche delle regole: «La disdetta della lezione va comunicata alla segreteria telefonica della società che cura la docenza del corso. Le lezioni vanno disdette con almeno 48 ore di anticipo». Diversamente, il deputato può incorrere in una sanzione: «Nel caso in cui tale disdetta venga comunicata in ritardo, la lezione verrà ugualmente conteggiata nel monte ore riservato al deputato poiché l'amministrazione sarà tenuta a sostenerne il costo», segnalano al Centro servizi. Già, perché la Camera dei deputati spende dei soldi per far studiare lingue ai deputati. Certo, non è più la manna di un tempo: agli eletti, da quest'anno, è richiesto un contributo economico importante. Solo dieci anni fa il corso era totalmente gratuito, moltissimi decidevano di iscriversi e pochissimi finivano il ciclo. E i risultati, talvolta, si sono visti. Ora, prima di iscriversi, anche un parlamentare è costretto a pensarci bene. L'anno scorso, prima dei “tagli” alla Casta e delle sforbiciate qua e là, l'eletto poteva cavarsela con poco più di cinquecento euro. Meno della metà del prezzo di mercato. Dal 2012, invece, si fa sul serio: «Ti ricordiamo che è prevista una contribuzione ai costi dei predetti corsi da parte di ciascun deputato», avvisano i questori nella loro comunicazione. E, infatti, chi si è informato per iscriversi al corso si è visto richiedere 1056 euro. Una cifra così alta che, addirittura, è prevista la possibilità di una «rateizzazione» del debito in tre tranche da trecento e passa euro, casomai qualcuno si ritrovasse col conto in rosso. Sono circa venti euro all'ora per un ciclo di 50 ore.  L'aumento della contributo richiesto ai deputati-studenti, come detto, è il frutto della nuova stagione dei tagli. Ma i costi restano. Il programma della “attività amministrativa per il triennio 2012-2014” ha messo a disposizione per il 2012, il 2013 e il 2014 ben 400 mila euro. Questa cifra andrà a sostenere i corsi di lingue per «aumentare l'autonomia dei deputati in contesti linguistici diversi» e, attraverso corsi di informatica, a «incrementare l'utilizzo delle tecnologie informatiche da parte dell'utenza parlamentare». La voce di bilancio si intitola: «Formazione e reclutamento». di Paolo Emilio Russo

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