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Fini ora si ritrova in trappola: vice di Casini o sparisce

L'annuncio di Berlusconi di voler riscrivere la riforma elettorale insieme al Pd, l'unico a rischiare davvero è Gianfranco

Nicoletta Orlandi Posti
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Gianfranco Fini è contento. Silvio Berlusconi annuncia a Libero di voler scrivere una nuova legge elettorale assieme al Pd. E il leader di Fli, buon per lui, anziché preoccuparsi si compiace pubblicamente per il «segnale inequivocabile di una certa maturazione da parte del presidente Berlusconi, che fino a qualche tempo fa era assertore di una sistema bipolare in cui non c'era alcun punto di contatto tra le due coalizioni». Prima di esultare, Fini farebbe bene a vedere il testo che gli presenteranno i due azionisti di maggioranza del governo Monti. Perché la legge elettorale alla quale Popolo della libertà e Partito democratico stanno lavorando (non da ieri, ma da settimane...) si farà solo se riuscirà a rafforzare il bipolarismo nell'unico modo possibile: sovra-rappresentando i due grandi partiti (Pdl e Pd, appunto), liberandoli da ogni vincolo di alleanza preventiva con gli altri (Lega, Idv, Sinistra e libertà e Udc), con i quali semmai gli accordi si farebbero dopo il voto, e togliendo ai “piccolini” (inclusa Fli, qualora dovesse presentarsi da sola) ogni chance di entrare in Parlamento. Anche l'inchiesta sull'«affaire Lusi» contribuisce a complicare la posizione di Futuro e libertà: appassita la Margherita nel modo rapido e inglorioso che stiamo vedendo, il Terzo polo si riduce ufficialmente a un tandem Casini-Fini. Cioè a un'alleanza squilibrata tra due leader in posizione molto diversa. Pier Ferdinando Casini può contare su una forza elettorale di tutto rispetto, in grado di fargli superare senza problemi, in caso di corsa solitaria, la probabile soglia di sbarramento al 5%; Fini, no. Anche se si farà la riforma elettorale, in altre parole, l'Udc avrà di sicuro una rappresentanza nel prossimo Parlamento, dove invece i futuristi riusciranno a mettere piede solo se l'Udc confermerà l'alleanza con loro. Il peggio, per i finiani, avverrà se la nuova legge elettorale avrà davvero quell'effetto fortemente “bipolarizzante” che Pdl e Pd sono intenzionati a darle. In questo caso chi non fa parte dei due poli, pur riuscendo a entrare in Parlamento, sarebbe condannato all'irrilevanza politica per l'intera legislatura. Casini, per evitare questa eventualità, ha a disposizione una via d'uscita, forse addirittura due: Berlusconi, che nei sondaggi insegue il Pd e sembra condannato a perdere il sostegno di Umberto Bossi, è pronto a offrire condizioni eccezionali all'Udc per un'alleanza elettorale sotto l'insegna del «Ppe italiano», magari candidando come premier lo stesso Casini o l'homo novus Corrado Passera. E con il Cavaliere che pare generosamente disposto a farsi da parte, la possibilità di arrivare a palazzo Chigi o al Quirinale per Casini sarebbe concreta. Sarà un caso, ma il leader centrista, pur senza sbilanciarsi troppo, ha da poco comunicato a Berlusconi la disponibilità a vedere le carte che gli vengono offerte. Nel Pd, Pier Luigi Bersani sembra aver scelto di allearsi con Antonio Di Pietro e Nichi Vendola, rinunciando così ad apparentarsi con l'Udc; ma pure da quelle parti non è detta l'ultima parola: Idv e Sel potrebbero reagire all'accordo di Bersani con Berlusconi presentandosi alle elezioni contro il Pd, al quale in questo caso non resterebbe che cercare sponde al centro. Anche guardando ai possibili accordi, il gap tra i due leader del Terzo polo si rivela quindi umiliante per Fini, al quale è preclusa sia l'alleanza con il Pdl (dove l'ex leader di An resterà per sempre etichettato come il grande traditore) sia quella con il Pd, dove malgrado i giudizi benevoli che ogni tanto gli tributano non possono perdonargli i decenni passati a indossare la camicia nera. Così, se il Terzo polo resta in piedi, Fini ha qualche probabilità di sopravvivenza politica; ma se esso viene ucciso dalla nuova legge elettorale, come sognano di fare i grandi partiti, lui e futuristi si trovano all'istante senza futuro. di Fausto Carioti  

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