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Merkel fa lo spot per Sarkozy Lui perde, lei odiata dai suoi

Su France2 e Zdf doppia intervista a Nicolas e Angela. Il francese cala nei sondaggi, la cancelliera criticata dai ministri

Nicoletta Orlandi Posti
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E così il primo megaspot di Angela Merkel a Sarkozy è andato in onda ieri sera a reti unificate (France2 e ZDF). Interrogati da David Pujadas per l'emittente francese e Peter Frey della rete pubblica tedesca, i Merkozy hanno scodellato la loro versione sulla crisi europea; ma soprattutto hanno mostrato abilità a non rispondere alle domande impertinenti dei due giornalisti. Specie Frey ha punto monsieur le Président sul vivo, chiedendogli subito senza mezzi termini come si sente un capo dello Stato francese di fronte al predominio non più solo economico ma ormai anche politico della Germania. Domanda indigesta alla quale Nicolas si è sottratto con un lungo pistolotto circa il momento di crisi che l'unione continentale ha appena vissuto e che sarebbe stato superato grazie all'intesa fra Berlino e Parigi. Insomma, l'Europa l'abbiamo salvata noi, Angela ed io. Ma Frey non si è fermato: perché la Francia è rimasta così indietro? Per colpa di scelte errate come le 35 ore e il pensionamento a 60 anni, ha buttato là Sarkò.  Sulla questione, la Cancelliera ha glissato con stile: anche noi - ha detto - abbiamo molto da imparare dai nostri vicini. Ad esempio sulle politiche della famiglia. Altri esempi? Niente. E queste «politiche della famiglia» le ripeterà più volte nel corso dell'intervista. Amore e odio - Immancabile poi la dichiarazione d'amore: sì, ammette Nicolas, provo ammirazione e amicizia per la cancelliera. Ma subito arriva l'implacabile Frey: Parigi è pronta a rinunciare a parte della sua sovranità per far funzionare meglio l'Ue? E qui Nicolas esce dal protocollo delle buone intenzioni, dei proclami di amicizia e collaborazione, pensa solo all'elettore gallico e al suo orgoglio nazionale e sbotta: io non ci sto. Anzi: io non ci credo all'abbandono di sovranità. La Francia non abbandonerà mai la sua intera sovranità, l'Europa non è un organismo tecnocratico, incalza Nicolas. E qui per la prima volta la sua vicina Angela non sorride né annuisce contenta.  Ma il caso di giornata nasce da una domanda di Pujadas alla cancelliera: lei ha incontrato in passato Obama e Ségolène Royal in peina campagna; farà lo stesso con Hollande? Il candidato socialista in effetti la cerca, vorrebbe un incontro con lei, ma la Merkel - fedele all'alleanza con Sarkò - si è limitata a dire: «Non è stato ancora deciso». Mal di pancia teutonici - Le critiche non sono mancate in Germania. Un «gioco pericoloso», secondo il settimanale tedesco «Spiegel». Che rileva: «La Repubblica federale non si è mai immischiata tanto nella politica francese». Mal di pancia anche nel governo federale stesso. È il ministro degli Esteri Guido Westerwelle, infatti, ad aver sottolineato, piccato, che «il governo tedesco non è parte in campo nella campagna elettorale francese». Un richiamo che ha reso necessaria oggi una precisazione da uno dei portavoce dell'esecutivo. «Ha ragione - ha detto Georg Streiter, rispondendo a un giornalista -. E la cancelliera oggi è a Parigi per un consiglio franco-tedesco, non per la campagna elettorale». di Giovanni Longoni

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