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Schettino, 2697 anni in cella Procura: Basta domiciliari

I pm di Grosseto hanno presentato ricorso contro gli arresti domiciliari: può ancora fuggire. E fa il calcolo degli anni che rischia

Lucia Esposito
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E' iniziata intorno alle 11, nella sede del Tribunale distrettuale del Riesame di Firenze, l'udienza per i ricorsi presentati dalla Procura di Grosseto e dalla   difesa del comandante Francesco Schettino, contro l'ordinanza del gip   grossetano Valeria Montesarchio, che il 17 gennaio scorso decise per   la scarcerazione di Schettino, disponendo per lui i domiciliari.    La Procura di Grosseto ha chiesto il ripristino della custodia   cautelare in carcere per il comandante della Costa Concordia, mentre   il suo avvocato difensore, Bruno Leporatti chiede invece la revoca dei  domiciliari, che Schettino sta scontando nella sua casa di Meta di   Sorrento (Napoli). Sono presenti il pm di Grosseto, Stefano Pizza, e   l'avvocato Leporatti. Il calcolo della Procura di Grosseto, che ha presentato ricorso contro gli arresti  domiciliari è rigoroso: 15 anni per omicidio colposo plurimo, dieci anni per disastro da naufragio, e otto anni per ciascuno dei passeggeri abbandonati e morti in conseguenza del naufragio. In totale 2.697 anni in cella, considerando 34 vittime e 300 persone lasciate sulla Costa Concordia nella notte del naufragio.  

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