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Agguato contro Formigoni: contestato dalla sinistra

Milano, al Teatro Dal Verme non può nemmeno prendere la parola: scattano subito gli insulti. E Pisapia? Se ne va

Andrea Tempestini
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Un agguato contro Roberto Formigoni, che non viene contestato nel merito ma semplicemente per essere Formigoni. E' accaduto domenica pomeriggio al teatro Dal Verme di Milano, dove il governatore era ospito però poco gradito dalla platea arancione, ossia di fedelissimi di Giuliano Pisapia, che hanno ricoperto di fischi e insulti Formigoni non appena ha preso in mano il microfono. Nemmeno il tempo di ascoltare i progetti di rilancio della Darsena in vista dell'Expo che dalla galleria del teatro è partita la pesante contestazione. E Pisapia fugge... - Le impellicciate signore della Milano bene, la sinistra radical-chic che vota Pisapia, si è prodigata nell'urlare: "Dimettiti", "Vai a casa". Quando Formigoni cita Pisapia ecco gli applausi della platea. E Pisapia che fa? Fugge, come al solito, dal retro del teatro dal Verme senza dire mezza parola contro i fischiatori. E c'è un precedente: già lo scorso 12 dicembre, in piazza Fontana, quando Guido Podestà fu bersaglio degli insulti dei contestatori, il sindaco arancione non disse una parola. "Comportamento disdicevole" - Sulla contestazione del Dal Verme è intervenuto Bruno Dapei del Pdl: "Se viene contestato l'assessore Maran il sindaco si straccia le vesti. Quando vengono fischiati Formigoni e Podestà, allora Pisapia tace". Secondo l'ex sindaco Gabriele Albertini si è trattato di "un comportamento disdicevole". Ma poi Albertini commenta sul progetto Darsena: "Un grosso rammarico. Se non avessi ascoltato l'allora candidato sindaco Letizia Moratti ci sarebbero il recupero in superficie a costi del promotore, mille parcheggi sotterranei che avrebbero rispolto il problema dei residenti e anche della movida e una qualità urbana eccellente...".

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