Cerca
Cerca
+

Bullo Ibra, schiaffo ad Aronica Salta la Juve: tre turni di stop

Zlatan sotto pressione crolla: il folle gesto gli costa carissimo. Rischia di saltare il match scudetto: già pronto il ricorso del Milan

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

Folle. E irrituale. Oltre a essere un genio del calcio, Zlatan Ibrahimovic è anche tutto ciò. Folle perché farsi cacciare fuori come ha fatto nel match di domenica contro il Napoli potrebbe essere una bomba a grappolo sulla corsa dello scudetto del Milan: il giudice sportivo ha riconosciuto la condotta violenta del giocatore e non soltanto il gesto antisportivo. La decisione: tre giornate di stop. Zlatan rischia di saltare la partita scudetto con la Juve del 25 febbraio, in attesa della decisione sul ricorso della squadra rossonera, immediatamente presentato. Ma il gesto di Ibra è anche irrituale perché quel ceffone sganciato contro Aronica al 20' del secondo tempo è una mossa tutta nuova: il manrovescio viene mascherato da carezza e parte dalle spalle di un compagno di squarda, l'estraneo Nocerino, che però si becca la risposta (light) del napoletano, convinto che il braccio fosse quello del centrocampista rossonero e non dell'asso svedese. Ma queste sono considerazioni periferiche, come periferico (e noioso) si è rivelato il risultato della partita: zero a zero a San Siro. I precedenti di Zlatan - Gesti irrituali a parte, ciò che conta di più è che il gesto da bullo di Ibra gli costa tre giornate di squalifica: senza di lui, contro i bianconeri, l'impresa potrebbe diventare ancora più ardua. Per non parlare della corsa scudetto della squadra di mister Allegri. E i colpi di testa dello svedese sono tutt'altro che una novità. In questa stagione però, rispetto alla precedente, è partito con un po' di anticipo. Nel marzo del 2011 collezionò la sua prima espulsione in rossonero: una manata in pancia a Marco Rossi del Bari gli costò due giornate di squalifica (saltò il derby, risolto all'epoca da Pato, ma oggi come oggi Pato pare quasi non esistere). Zlatan tornò nel match contro la Fiorentina, e giù insulti al guardialinee: espulso, altre tre giornate di squalifica. I rossoneri si rassegnarono a giocare un mese e mezzo senza il loro totem offensivo (e i risultati furono tutt'altro che malvagi). Un esame per il Milan - Galliani è preoccupato. Sa bene che quando Zlatan si fa espellere la ricaduta (in rosso) potrebbe essere dietro l'angolo. Per cercare di raffreddare il bollente spirito di Zlatan l'ad rossonero mieterà la prima vittima del codice etico in salsa rossonera varato tre mesi fa: tolleranza zero contro i giocatori sanzionati per comportamenti contrari al fair play; in sostanza multe più corpose. Ma anche la sanzione potrebbe non bastare. Perché il punto è che Zlatan, nel Milan di oggi, è l'unica (seppur accecante) luce sempre accesa. Senza di lui la squadra potrebbe non farcela, e lui lo sa bene. Il carico di responsabilità pare essersi fatto troppo gravoso per Ibra, che questo tipo di tensioni non è evidentemente in grado di gestirle: la sua tensione, puntualmente, sfocia in comportamenti borderline. Ora staremo a vedere se il Milan saprà cavarsela senza di lui (la speranza c'é: senza Zlatan e il chiodo fisso di passare la palla a lui, i rossoneri giocano meglio. Ma senza il loro unico e assoluto fuoriclasse).

Dai blog