Cisl e Uil: apertura sull'art 18 Camusso l'ultima irriducibile
Bonanni: all'articolo 18 serve una robusta manutenzione e Angeletti della Uil: ok a nuove norme su licenziamento per motivi economici
Nessuno ama parlare apertamente di modificare l'articolo 18, ma tutti i protagonisti della riforma del mercato del lavoro sanno che è questo il nodo centrale, che bisognerà intervenire sulle regole che disciplinano i licenziamenti. I sindacati stanno per questo pensando a una loro proposta di modifica dell'articolo 18 per evitare che vengano accolte soluzioni imposte dall'alto. Dopo l'intervista di Raffaele Bonnni sul Sole 24 ore che aveva parlato della necessità di una robusta manutenzione dell'articolo 18 , in un'intevista alla Stampa, Luigi Angeletti della Uil dice: "No ad interventi per modificare l'art.18 che riguarda la tutela dei licenziamenti senza giustificato motivo ma sì a una riscrittura di quelle relative al licenziamento per motivi economici. Credo che nessuna persona sana di mente voglia e possa togliere questo diritto ai lavoratori. Ma se le ragioni economiche per la fine del rapporto di lavoro ci sono, e nell'articolo 18 sono scritte in un modo che risultano troppo complicate per essere affermate, allora scriviamole queste benedette ragioni", spiega convinto che nel prossimo vertice con il governo di giovedì prossimo questa potrà essere una ipotesi "percorribile". "Certo che sì sopratutto se verrà accompagnata da una norma che crea una corsia preferenziale per le cause di licenziamento di fronte al giudice del lavoro", aggiunge certo, anche, che anche la Cgil sarà disponibile a verificare la questione. "Non vedo perchè dovrebbe dire di no. E' una soluzione razionale", prosegue consapevole comunque che in caso di disaccordo sindacale "non si possa andare allo strappo" su questo terreno, aggiunge ribadendo come le parti sociali si apprestino a "chiedere una moratoria di 1 anno un anno e mezzo " per la riforma degli ammortizzatori sociali. C'è ancora l'indisponibilità assoluta della Cgil che sull'art 18 non è disponibile a trattare. Domani, marted' 7 febbraio, i tecnici di Cgil, Cisl e Uil si incontreranno tra loro. E così faranno anche quelli della Confindustria in vista di una nuova riumione con il governo alla fine della settimana.