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Fini e Casini hanno fifa di sparire: allarme rosso nel Terzo Polo

Berlusconi vuole un accordo con il Pd sulla nuova legge elettorale: il Terzo Polo rischia di evaporare e vuole il proporzionale

Andrea Tempestini
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Silvio Berlusconi in un colloquio con Libero apre a un accordo con il Pd per una nuova legge elettorale: nel Terzo Polo scatta l'allarme. La mossa del Cavaliere, che cerca l'intesa con la sinistra, avrebbe per Casini, Fini e Rutelli l'effetto di una bomba: un accordo tra i due principali partiti elettorali sulla legge elettorale rischierebbe di spazzare via il Terzo Polo, di tagliarlo fuori. Timori che condividono anche l'Idv di Di Pietro e Sinistra e Libertà di Vendola, due partiti che il Partito Democratico, al di là delle dichiarazioni di facciata, vorrebbe tagliare fuori dalla contesa elettorale. L'ironia dei centristi - "Dobbiamo dialogare con il Pd, e non solo sulle legge elettorale. Bisogna lavorare con loro anche per le altre riforme istituzionali". Così Berlusconi: frasi che fanno sudare freddo Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini. Il Terzo Polo teme un'accelerata netta verso il bipolarismo, e da par suo insiste invece per puntare su una legge elettorale che preveda il sistema proporzionale. Nell'Udc ha parlato Lorenzo Cesa, che ha scelto il registro ironico: "Finalmente Berlusconi capisce che i comunisti non esistono più e che Pd e Pdl devono collaborare". L'Idv invece ha più paura, o quantomeno la esterna senza patemi, e Belisario attacca: "Quello tra Pdl e Pd sarebbe un accordo truffa". Ironico infine anche Carmelo Briguglio di Futuro e Libertà: "Un superaccordo con Bersani? Saremmo al compagno Silvio...". Ma l'ironia nasconde la paura di sparire dei partiti più piccoli.

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