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Naturali o rifatte, sexy o caste Sempre tempo di maggiorate

Dalle italiane Sabrina Ferilli e Alessia Marcuzzi alle "esotiche" Sophie Reade e Pamela Anderson: il "troppo" icona di bellezza

Giulio Bucchi
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Pubblichiamo un articolo di Francesca Lovatelli Caetani per www.web-spot.it Prima di tutto sveliamo un arcano, per molti, ma, forse, non per tutti. Il termine maggiorata, nato negli anni Cinquanta, inizialmente indicava attrici che si imposero sugli schermi cinematografici inizialmente più per la prorompenza fisica, in gran parte reclutate tramite il concorso di Miss Italia, una versione nostrana del divismo Hollywoodiano. L'invenzione del termine, poi, si deve a Vittorio De Sica che, nell'episodio Il processo di Frine del film Altri tempi (1952, regia: Alessandro Blasetti), nei panni di un avvocato difensore, definisce il personaggio interpretato da Gina Lollobrigida una maggiorata fisica, in contrapposizione alla definizione di minorata psichica che le era stata attribuita. Ma oggi? Dal GF agli altri reality, alla tv, le maggiorate si sprecano e il seno grande continua a riscuotere grande interesse; note aziende e marchi internazionali hanno fatto la loro fortuna producendo biancheria intima super chic destinata ad accogliere nei loro balconcini griffati seni da star. Se gli USA hanno dettato legge per anni con Pamela Anderson, che ha turbato i sonni con la serie Baywatch, l'Italia non è da meno. Tra i nomi delle maggiorate di casa nostra, ci sono Cristina Dal Basso, Francesca Cipriani, Marika Fruscio, Sara Varone, Anna Falchi, Alessia Marcuzzi, Rosy Maggiulli, Melita Toniolo, Debora Caprioglio, Valeria Marini, Maria Grazia Cucinotta Sabrina Ferilli, Emanuela Folliero, Serena Grandi, all'estero Sophie Reade, Pamela Anderson, solo per citarne alcune. Nel settore della moda, gli abiti bustier stile 700 che evidenziavano il seno, sono diventati capi cult per dolce e gabbana; in versione elegante da red carpet, lungo e sinuoso al punto giusto, infatti, il bustier accarezza le curve, sexy da pin-up, in ogni caso è sbracciato e quasi sempre senza spalline, per un abito bustier, così chiamato in omaggio al corsettto che lo sostiene. Nato alla fine dell'Ottocento come indumento intimo, ebbe un breve momento di celebrità sugli schermi indossato da Rossella O'Hara in Via col Vento, per poi tornare di moda dopo la Seconda Guerra Mondiale con Christian Dior e nei recenti anni Ottanta in versione lurex e stretch. Da Salma Hayek a Paz Vega, da Milla Jovovich a Cécile de France, l'abito che evidenzia il seno piace a tutte le donne, anche a quelle che non hanno un generoso decollete' . Parliamo poi di seni rifatti. Le invidiose insistono nel sottolineare che una donna con i seni rifatti sia bella perché ha rifatto il seno sottovalutando il concetto che una donna già bella e che ha tutto il diritto di rifarsi cio' che vuole resta comunque una donna bella che, prima dell'intervento aveva gia' un bel seno, con una bella forma, ma magari troppo piccolo per la sua statura, oppure rovinato dall'allattamento, o, nei casi piu' gravi, dopo un intervento causato da una grave malattia. Ci scuseranno le invidiose, ma questo sentimento, l'invidia, non ci è mai piaciuto, e mai ci piacerà. Le attrici che si sono rifatte il seno e che per dovere di privacy o rispetto non citeremo, erano gia' belle, alla nascita e si rassegnino le altre. Ma quante pazienti all'anno si rifanno il seno? “Non esistono stime espresse, a volte si tratta di mode e di periodi, fra quelle che si rivolgono a noi c'è un'equa distribuzione fra richieste di interventi al seno, lifting, rinoplastiche, laser lipolisi”, dice il Dottor Marco Viganò, chirurgo plastico. Hanno un modello particolare di riferimento? “A volte si, ma tendiamo a dissuadere il target di riferimento e "personalizzare" ogni intervento sulle caratteristiche fisiche e strutturali di ogni paziente”. La taglia preferita? “In genere viene chiesto l'aumento di 1 o 2 taglie al massimo, ma soprattutto di migliorarne aspetto e forma indipendentemente dalla "misura". Non sempre "intervento al seno" significa additiva, a vote si tratta di semplice sollevamento e miglioramento dell'effetto estetico”. Quante chiedono taglie in piu' per piacere al marito, compagno, fidanzato? “Non tutte lo dicono, sicuramente qualcuna "vende" come sua una motivazione che potrebbe essere stata generata da altra persona e/o fantasia, esiste un brand per il quale le insicurezze portano le donne a piacere di più ai loro uomini, per piacere anche a loro stesse.. ma non è la molla giusta su cui fare leva...”. Perché gli uomini preferiscono i seni grandi? “Ricordo dell'allattamento materno??? in realtà non credo sia neppure più realistico questo target... Credo che oggi vada per la maggiore un BEL seno, indipendentemente dalle misure... a meno che non si intenda compensare fantasie erotiche... o altro...”. di Francesca Lovatelli per Web-spot.it

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