Bossi l'ha data vinta a Bobo: ha fatto fuori Reguzzoni
Il Senatur ha annunciato il nuovo capogruppo della Lega a Montecitorio: è Paolo Dozzo, un trevigiano.
Umberto Bossi l'ha data vinta a Roberto Maroni: ha fatto fuori Marco Reguzzoni. Il Senatur ha annunciato a La Padania che il nuovo capogruppo del Carroccio alla Camera sarà Paolo Dozzo, "che è nella Lega da tanti anni e che aveva fatto bene assieme a Zaia quando era sottosegretario all'Agricoltura". La nomina del trevigiano Dozzo è una mossa che stempera le tensioni all'interno della Lega in vista della manifestazione di domenica a Milano durante la quale già si ipotizzavano dure contestazioni sia al Senatur che a Maroni. Che infatti ammette: "Oggi (venerdì 20 gennaio, ndr) si è risolta una importante questione sotto la guida di Bossi, grazie al quale è stata trovata compattezza e unità". "Ognuno ha fatto un passo indietro", ha spiegato il leader del Carroccio. "Sia Maroni che in fondo è stato danneggiato per la scelta del movimento, sia Reguzzoni che pur essendo stato un buon capogruppo ha fatto a sua volta un passo indietro". Una vittoria - Dozzo, di Treviso, è considerato vicino al "'Cerchio magico' seppur non tra la cerchia dei fedelissimi di Bossi e così, domenica, quello che salirà sul palco di piazza Duomo sarà un nuovo stato maggiore del Carroccio, con un ritrovato spirito di unità. Il nuovo capogruppo è stato scelto al vertice della Lega al quale hanno partecipato Roberto Calderoli, Rosi Mauro, Giancarlo Giorgetti, Roberto Cota, Federico Bricolo, Marco Reguzzoni, Andrea Gibelli. Dozzo, trevigiano, non ha un grande feeling con Flavio Tosi, sindaco di Verona e maroniano di ferro. Ma ciò non toglie che i fedeli di Bobo, e lo stesso ex ministro dell'Interno, percepiscano la decisione presa dal Carroccio come una vittoria: gli scontri con Reguzzoni erano saliti a livelli di guardia, come testimoniato anche dal video della cena che ha seguito l'incontro al teatro Apollonio a Varese, video nel quale la base vicina a Maroni insulta sia Reguzzoni sia la vicepresidente del Senato, Rosy Mauro. Serrare i ranghi - "Il movimento ha bisogno di unità e compatezza. Questo è il messaggio: ritrovare quell'unità che la Lega ha sempre avuto nei momenti particolari...". Lo dice all'Adnkronos Gianpaolo Dozzo, che in primavera festeggerà 30 anni di militanza leghista. La linea, dunque, è serrare i ranghi. E "domani -sottolinea Dozzo- alla grande manifestazione di Milano, Bossi indicherà la strada che la Lega deve seguire. Conosciamo le tematiche sul tappeto e avremmo preferito andare subito alle elezioni. Vedendo i risultati di questo governo, possiamo dire che avevamo visto giusto. E siamo pronti ad ogni evenienza...". "Abbiamo obiettivi precisi -rimarca il presidente dei deputati leghisti- tenendo sempre presente i nostri ideali, quelli per i quali la Lega è nata. Avendo degli ottimi parlamentari, sono sicuro che faremo un lavoro egregio. I miei punti programmatici? sono quelli che indicherà il segretario federale e il consiglio federale del Carroccio". E su Facebook Roberto Maroni si dice "davvero contento della nomina di Paolo Dozzo a nuovo capogruppo (al posto di Reguzzoni)". In un messaggio postato sul suo profilo, all'indomani dell'annuncio del cambio alla guida dei deputati 'lumbard', l'ex ministro dell'Interno aggiunge: "Paolo è un vero amico, con lui il gruppo parlamentare ritrova serenità e voglia di lavorare tutti insieme". "Evviva, ha vinto la Lega, avanti così", conclude.