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La Rete si mette in sciopero Il Congresso rinvia il decreto

Il 23 gennaio black out totale dei maggiori gestori di siti per protestare contro la legge antipirateria che sta per essere approvata

Nicoletta Orlandi Posti
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Immaginate di mettervi al computer e Skype, Facebook, Google, Yahoo!, Twitter, Amazon, eBay non funzionino. Black out totale di molti gestori di siti. Panico per chi è abituato a comunicare, fare ricerche, navigare su internet. Tutto questo potrebbe accadere il 23 gennaio prossimo per lo sciopero della Rete contro il disegno di legge in discussione alla Commissione di Giustizia del Congresso americano, chiamato Sopa, ovvero Stop Online Piracy Act, contro la pirateria informatica. Le pene per i reati ipotizzati nel disegno di legge potrebbero essere puniti con condanne fino a cinque anni di carcere. Con il Sopa i gestori di tutti i siti sarebbero costretti a controllare preventivamente tutti i contenuti pubblicati dagli utenti: un lavoro abnorme, se si pensa, per esempio, a siti come YouTube o Twitter, basati proprio sulla condivisione tra utenti. Per di più la legge avrebbe funzione retroattiva: in questo modo i siti come i social network, ma non solo, verrebbero privati di gran parte dei loro contenuti. Voto rinviato - Proprio per le proteste annunciate dai gestori dei siti  il Senato e la Camera Usa hanno deciso di rinviare il voto, previsto per la settimana prossima, su due disegni di legge contro la pirateria online e la contraffazione. Il leader della maggioranza al Senato, Harry Reid, ha fatto sapere che il voto è stato rinviato "alla luce dei recenti eventi". Il capo della commissione Giustizia della Camera, Lamar Smith, ha invece spiegato che la legge non sarà valutata "finché non ci sarà un più ampio accordo sulla soluzione".

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