Gli avvocati: "Sciopero" Mobilitazione tassisti Serrata delle farmacie
Parte il 23 la protesta dei professionisti dell'Oua. A marzo un'altra settimana di astensione dal lavoro e poi sit-in al contro il governo
Parte la protesta degli avvocati italiani contro le misure del governo sulle liberalizzazioni che, insieme con altre iniziative in tema di giustizia, mettono in "grave e pericolo" il diritto dei cittadini alla difesa e ne ostacolano l'accesso alla giustizia. Per ora ci saranno due giorni di sciopero a febbraio, il 23 e il 24, e un'altra settimana di astensione dal lavoro a inizio di marzo; sit-in davanti a Palazzo Chigi, Camera e Senato e occupazione simbolica degli uffici giudiziari. Ma non sono escluse altre forme di lotta. Le manifestazioni - "Le soluzioni alla crisi della giustizia sono a portata di mano ma la mancanza di dialogo ha impedito di adottarle immediatamente, inseguendo, invece, scelte emergenziali e inutili. Domani nella grande Assemblea nazionale dell'Avvocatura discuteremo sul da farsi: l'Italia sarà attraversata da decine di manifestazioni, tra queste quella del 23 a Napoli con tutte le professioni". Il presidente dell'Oua (Organismo unitario dell'avvocatura), Maurizio De Tilla, presenta così l'Assemblea dell'Avvocatura che vedrà riuniti domani a Roma rappresentanti dei fori di tutta Italia, nonchè delle associazioni forensi. Il 'manifesto' - E intanto un 'Manifesto dell'Avvocatura Unita', elaborato da un'assemblea delle varie componenti dell'Avvocatura, denuncia i principali limiti dell'iniziativa governativa. "Sia chiaro non protestiamo solo contro le liberalizzazioni ma anche contro la rottamazione della giustizia. Siamo fortemente preoccupati sia per i provvedimenti già varati, sia per quelli in discussione - spiega De Tilla - E' un disegno che accomuna il precedente Governo e l'attuale Esecutivo che ha come finalità quella di piegare l'Avvocatura, la giustizia e la tutela del diritto di difesa, sancito costituzionalmente, in semplice merce di scambio in balia delle leggi di mercato". Tassisti sul piede di guerra - In parallelo cresce la protesta dei tassisti, che riuniti al Circo Massimo dopo il varo del pacchetto liberalizzazioni hanno deciso per il blocco stradale: via dell'Ara Massima di Ercole, vicino al Circo Massimo, è occupata da un gruppo di conducenti che per tutti il giorno hanno atteso l'esito delle decisioni del governo. La zona è presidiata dalle forze dell'ordine come il centro della Capitale. Il sindacato Unica-Cgil si è detto "pronto alla mobilitazione". A Napoli, invece, un gruppo di tassisti è entrato di prepotenza al teatro San Carlo . Proprio da Napoli era partita la contestazione alla moltiplicazione delle licenze. Davanti al Massimo partenopeo c'è uno dei più affollati stazionamenti di taxi della città. L''occupazione' del teatro è stata breve. All'aeroporto di Capodichino, invece, è stato affisso l'elenco dei 'crumiri' che hanno lavorato nei giorni di stop al servizio per protesta contro le liberalizzazioni. In un foglio di carta bianco formato A4 scritto a penna affisso sulla colonnina dei taxi sono segnalate le sigle di cinque auto i cui tassisti sono definiti "m...". "Hanno lavorato nonostante i nostri sacrifici", il lapidario commento. I farmacisti pronti alla serrata - L'assemblea di Federfarma ha proclamato lo stato di agitazione e la serrata delle farmacie, da stabilire nei tempi e nei modi domani. "Le farmacie italiane riunitesi a Roma in assemblea permanente - si legge nel comunicato di Federfarma - conosciuti i contenuti del decreto legge sulle liberalizzazioni varato oggi dal Consiglio dei ministri e constatata la determinazione del governo di distruggere la rete delle farmacie, dimostrando di non aver approfondito le conseguenze, respingono fermamente i contenuti del provvedimento che risultano contrari a una riforma equilibrata, poichè eccessive aperture destabilizzano il sistema. Pertanto, chiedono un urgente intervento del Parlamento perchè siano introdotte modifiche al provvedimento che si presenta incoerente e contrario allo svolgimento regolare del servizio farmaceutico. Le farmacie - prosegue la nota - restano in attesa di un confronto concreto, fino a ora negato, per poter dare finalmente il proprio contributo alla riforma del loro settore, senza una penalizzazione del servizio di assistenza che ricade sugli italiani. L'Assemblea, nella giornata di domani, comunicherà il programma e le modalità di svolgimento dell'agitazione sindacale decisa oggi all'unanimità e che prevedrà anche giornate di chiusura".