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Nella Primavera Araba spunta il video porno del ministro gay

La Tunisia scossa dalla persunta clip sul titolare del dicastero dell'Interno. Subito ritirata dal web: una vendetta politica?

Andrea Turco
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Nel mondo arabo e per la legge islamica essere omosessuali è considerato un reato da punire con il carcere. Risulta incredibile , quindi, il video circolato in rete che mostra il rapporto erotico tra due compagni di cella, uno dei quali altro non è che l'attuale ministro dell'Interno della Tunisia, Ali Laarayedh, appartenente al partito islamista Ennahda. Il filmato, registrato con una telecamera nascosta, risale a venti anni fa, quando Laarayedh era un prigioniero politico. Sui media arabi non è stato pubblicato nessun fotogramma e le reazioni indignate di tutti i partiti, che hanno solidarizzato con il ministro, hanno indotto gli autori del video a ritirarlo dalla rete. Stando ad alcune indiscrezioni, la doppia vita di Laarayedh era nota, almeno in gioventù, ma non si sapeva dell'esistenza del filmato. Una vendetta politica - Secondo alcuni esponenti politici, la divulgazione del video altro non è che una vendetta di alcuni ex esponenenti del regime di Ben Ali. Infatti poco tempo fa il ministro era stato contestato dopo aver attutato un serio ricambio nei vertici della polizia dopo la cacciata del dittatore tunisino. Il filmato quindi suona come un avvertimento nei confronti di Laarayedh. Sul web il dibattito si fa invece incandescente. Alcuni utenti chiedono che il ministro dovrebbe dimettersi per coerenza coi precetti islamici altri, più duri, vogliono che sia incriminato per aver violato l'articolo del codice penale che punisce gli atti omosessuali. In altri tempi un video del genere avrebbe sollevato l'indignazione del popolo, invece la reazione composta dei tunisini ha mandato in fumo il trappolone orchestrato dagli avversari del ministro.  

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