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Tutte le balle di Schettino: "Sono caduto nella scialuppa"

Capitano del Concordia: "Ho sbagliato manovra, vittima dei miei pensieri". Ai domiciliari: "Non fuggirà". Ma può inquinare prove

Giulio Bucchi
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Nella sciagura, Francesco Schettino è stato fortunato. Il capitano del Concordia, in Tribunale davanti ai magistrati che stanno indagando sull'affondamento della nave, ha spiegato che al momento dello scontro era al comando e che nel caos dell'evacuazione non è fuggito ma è semplicemente caduto nella scialuppa. Poteva andargli decisamente peggio, dunque, anche perché mentre in mare sono rimaste 11 persone e 22 dispersi, lui prima se l'è cavata evitando il mare e mantenendo saldo il cellulare. Con lui, nella scialuppa sono caduto anche molti colleghi: coincidenza notevole. Terzo colpo di fortuna: il gip, nonostante tutto, gli ha concesso i domiciliari perché pur permanendo il rischio di inquinamento delle prove, non c'è rischio di fuga. Magra consolazione. Le telefonate che svelano le bugie di Schettino: l'audio su LiberoTv La seconda grottesca telefonata tra Schettino e De Falco su LiberoTv Le scuse del capitano - Nell'interrogatorio di garanzia a Grosseto, il comandante accusato di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave ha spiegato: "Ho salvato centinaia, migliaia di persone e non ho abbandonato la nave. Dopo l'urto con lo scoglio il Concordia ha avuto uno sbandamento di 90 gradi. Non potevo risalire sopra", difendendosi dall'accusa di aver abbandonato la Concordia prima del termine delle operazioni di salvataggio dei passeggeri. "Provate voi se vi riesce a risalire su una imbarcazione in quelle condizioni, ci vuole un elicottero", ha ribadito il legale di Schettino, Bruno Leporatti. "Sono un bravo comandante", ha poi sottolineato, anche ammette di "aver sbagliato la manovra di avvicinamento alla costa, sono stato vittima dei miei pensieri. Conoscevo la rotta, l'avevo già fatta 4 o 5 volte, ma quello scoglio mi ha sorpreso". Come riportato dall'ordinanza del Gip di Grosseto che ha decretato i domiciliari, Schettino "ammette la propria imprudenza" ma ha tentato di "temperare l'enormità del suo errore con la manovra successiva, compiuta per evitare l'allontanamento della nave dalla costa del Giglio". In difesa del comandante anche sua moglie, Fabiola Russo: "Sentiamo il dovere di respingere con forza qualsiasi tentativo di deligittimazione della sua figura - ha dichiarato -, invitando a comprendere la sua tragedia e il suo dramma umano". Il legale successivamente ha spiegato che "il comandante Francesco Schettino ha risposto lungamente a tutte le domande che gli sono state fatte durante l'interrogatorio di garanzia". Secondo il procuratore Francesco Verusio però "la ricostruzione dei fatti non ha modificato l'impianto accusatorio della procura". Esplosivo per soccorerre il concordia. Il video su LiberoTv Guarda il video su LiberoTv: L'evacuazione della nave Le operazioni di soccorso al Concordia su LiberoTv   "Mi sono trovato lo scoglio" - Il legale di Schettino, Bruno Leporatti, ha riferito che "il comandante si è trovato lo scoglio davanti al percorso di navigazione". L'avvocato ha riferito la versione espressa dal suo cliente durante l'interrogatorio: una frase che lascia francamente sconcertati. Riguardo al cambio di rotta della Costa Concordia, il legale del comandante ha osservato: "La questione sarà oggetto di valutazione". Ai cronisti che gli chiedevano se Schettino non si fosse reso conto di essersi avvicinato troppo alla costa, Leporatti ha risposto: "L'avvicinamento eccessivo sarà oggetto di rilievi tecnici. Ci sono i dati della scatola nera che saranno esaminati. E' un aspetto che dovremo approfondire".

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