Cerca
Cerca
+

Le primarie della Lega: votate

Sondaggio di Libero: Bobo in testa tra 10 candidati, poi Tosi e Zaia. Chi volete come nuovo leader? Continuate a votare

Nicoletta Orlandi Posti
  • a
  • a
  • a

Il momento è di quelli topici, forse ancor più dell'uscita dal primo governo Berlusconi nel '95 e della decisione di tornare alleati del Cavaliere prima delle politiche del 2001. A tre giorni dalla manifestazione che si terrà domenica in piazza Duomo a Milano per protestare contro le tasse del governo Monti, la Lega è a un bivio, dopo il braccio di ferro che nelle ultime ore ha visto sfidarsi come mai prima il leader storico Umberto Bossi e il suo eterno delfino Roberto Maroni. Vota il sondaggio di Libero: chi sarà l'erede di Bossi? Belpietro a LiberoTv: "Diamo voce al popolo della Lega". Il video Dieci nomi - Una contesa (inasprita dal voto alla Camera che ha salvato dall'arresto Cosentino) nella quale Libero chiama il popolo padano a dire la propria, con un sondaggio sul sito www.liberoquotidiano.it. La domanda è semplice: “Chi vorreste come nuovo leader della Lega?” Segue una lista di dieci nomi, in rigoroso ordine alfabetico, costruita considerando il ruolo e il rilievo che questi hanno avuto nella storia più o meno recente del partito padano: l'europarlamentare Mario Borghezio; il figlio di Umberto, Renzo Bossi, anche noto come Il trota; l'ex ministro delle Riforme Roberto Calderoli; l'ex ministro della Giustizia Roberto Castelli; il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota; l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni; il presidente dei deputati leghisti Marco Reguzzoni; l'europarlamentare Matteo Salvini; il sindaco di Verona Flavio Tosi; il governatore del Veneto Luca Zaia. L'ex ministro - Ci sono rappresentanti del cosiddetto  e ormai arcinoto “Cerchio magico”, ovvero il gruppo di coloro che più sono vicini al leader Umberto Bossi (Calderoli, Reguzzoni, Renzo Bossi); sostenitori aperti di Maroni (Tosi e Salvini); figure intermedie (Cota e Zaia). Sono gli stessi nomi che, con ogni probabilità, entrerebbero in gioco se, come chiedono in modo sempre più stringente i maroniani, si tenessero i congressi di partito e in primis quello federale che non si organizza da ben dieci anni, dal lontano 2002. Il sondaggio su liberoquotidiano.it è scattato ieri mattina e ha già ottenuto migliaia di risposte, segno che la base leghista è ansiosa di dire la sua sul futuro del partito. Alle 19.30 di ieri sera Roberto Maroni staccava tutti i concorrenti alla grande, con il 55% delle preferenze. Dietro, Tosi con l'11%, Zaia col 9%, Cota al 5% con Bossi Junior, Castelli e Salvini appaiati al 4%, chiudono Reguzzoni, Borghezio e Calderoli al 3%. Nella nostra consultazione, insomma, il trio Maroni-Tosi-Salvini mette insieme il 70% delle preferenze, una schiacciante maggioranza. La base con Bobo - Un risultato che sembra rispecchiare il sostegno dimostrato dalla base a Maroni all'indomani della censura operata nei suoi confronti dal Senatur, che gli impediva di prendere parte (e parlare) da solo a incontri nelle sezioni leghiste: centinaia di inviti da tutto il Nord, a testimoniare l'affetto e la stima della gente per l'ex ministro dell'Interno. In tre giorni, 320 nella sola Lombardia. «Se li accetto tutti - scherzava l'ex titolare del Viminale l'altroieri - sono impegnato per dieci anni». Lo scontro si è smorzato proprio nel pomeriggio di lunedì, quando Umberto e Bobo si sono incontrati per due ore nella storica sede leghista di via Bellerio e il Senatur ha ammorbidito i toni della censura nei confronti del suo vice. I due potrebbero incrociarsi ancora già stasera in un teatro di Varese, dove è in programma l'incontro “Libera Padania” e saranno sicuramente entrambi domenica a Milano. Rotta verso Nord - Dove, a dire dell'europarlamentare (maroniano di ferro) Matteo Salvini «ci sarà tanta gente, anche leghisti nuovi che ce l'hanno con il governo Monti e le sue tasse (il gradimento della Lega è salito in queste settimane dal 9 al 10,2%, ndr). E magari anche con un certo Pdl, quello degli arresti di questi giorni in Lombardia. Noi andiamo a nord per la nostra strada col segretario federale Umberto Bossi, magari, dopo i congressi, circondato da un entourage un po' diverso. Fare le primarie della Lega può essere sicuramente curioso, ma il futuro della Lega si decide nelle sezioni». di Matteo Legnani

Dai blog