Il capitano è tornato a casa: leggi l'ordinanza
Il Gip su Schettino: "Poteva risalire, non l'ha fatto". Procura contro i domiciliari: "Faremo ricorso". Il bilancio: 11 morti, 22 dispersi
Francesco Schettino poteva tornare a bordo del Concordia per aiutare i passeggeri, ma "non ha fatto nulla per farlo". L'accusa, pesante, arriva dal Gip di Grosseto Valeria Montesarchio, che martedì ha concesso gli arresti domiciliari al capitano della nave della Costa naufragata venerdì sera a pochi metri dall'isola del Giglio. Su Schettino pende l'accusa di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave, ma è potuto tornare a casa a Sorrento perché non ci sarebbe reale pericolo di fuga, anche se resta il pericolo di inquinamento delle prove. Una decisione, quella del Gip, che fa discutere. Non a caso, il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio ha già annunciato la volontà di fare ricorso. Tutte le accuse: leggi l'ordinanza integrale Schettino sbugiardato - Il comandante, nell'interrogatorio di ieri, ha ammesso sì di aver sbagliato la manovra di avvicinamento al Giglio, ribadendo però di essere stato al timone al momento dello scontro e di non essere fuggito, ma semplicemente caduto nella scialuppa e di essere stato impossibilitato a salire sulla nave per la troppa inclinazione. Eppure altro personale ed ufficiali si adoperavano sulla nave per aiutare i passeggeri e ciò, a detta del Gip Montesarchio, "smentisce oggettivamente" l'impossibilità dichiarata dal comandante. Anche per questo, vengono confermati i "gravi indizi di colpevolezza" a carico di Schettino sottolineando il forte choc patito dal comandante subito dopo lo schiano. Disse di "voler cambiare vita" e "chiudere con le navi", riferisce il giudice, rilevando la sua "totale incapacità di gestire le fasi successive dell'emergenza, così ritardando i soccorsi dalla terraferma". Eppure, il capitano può tornare a casa, agli arresti domiciliari. Il Gip infatti ha riconosciuto l'abbandono della nave, ma ha anche scritto che Schettino è rimasto alcune ore sugli scogli, presso la nave, e quindi non esiste il pericolo di fuga mentre c'era il rischio di inquinamento delle prove. Le accuse del procuratore - "A me non è sembrata una persona pentita. Dispiaciuto forse per la sua nave e per quello che gli potrà capitare, ma non credo dispiaciuto per quello che ha combinato". E' deluso e arrabbiato il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, che a Radio 24 ha criticato la decisione dei domiciliari. Schettino potrebbe a suo dire "inficiare l'attività istruttoria" mantenendo "contatti con persone della catena di comando". Per questo la Procura farà ricorso al Tribunale del riesame per far convalidare il fermo in carcere al comandante. Secondo Verusio, non è da escludere nemmeno una fuga di Schettino dai domiciliari: "Per la sua personalità e per i reati che gli vengono contestati, non vorremmo che possa sottrarsi alle sue responsabilità". Le telefonate che svelano le bugie di Schettino: l'audio su LiberoTv La seconda grottesca telefonata tra Schettino e De Falco su LiberoTv Esplosivo per soccorerre il concordia. Il video su LiberoTv Guarda il video su LiberoTv: L'evacuazione della nave Stop alle ricerche - Questa mattina intanto sono state nuovamente sospese le operazioni di ricerca intorno al relitto del Concordia. La nave si è nuovamente mossa e dunque non ci sono le condizioni di sicurezza per operare. Durante la notte hanno invece lavorato nella parte emersa i saf dei Vigili del Fuoco. Al momento sono 11 le vittime di cui sono stati recuperati i corpi. Martedì sera la Prefettura di Grosseto ha diffuso un elenco in cui vengono pubblicati i nominativi di 28 persone mancanti all'appello, ma come ha spiegato il prefetto Giuseppe Linardi, questo numero si è reso necessario in quanto sei cadaveri non sono stati ancora identificati. Dei nostri connazionali, mancano all'appello i passeggeri Maria D'Introno, di Biella; le amiche siciliane Maria Grazia Trecarichi e Luisa Antonia Virzì; il riminese William Arlotti e la figlioletta Dayana di 5 anni, tutti passeggeri, mentre l'unico italiano disperso membro di equipaggio è il 30enne Giuseppe Girolamo di Alberobello (Bari). Tra i dispersi deve essere tolto dall'elenco il nome di una turista tedesca, già tornata in Germania ed identificata oggi pomeriggio.