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Destino del gigante del mare: rimorchiata o fatta a pezzi

Il nodo delle operazioni di recupero della Costa Concordia. Cercheranno di raddrizzarla, altrimenti verrà demolita sul posto (ma serve almeno un anno)

Andrea Tempestini
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Una volta che saranno terminate le operazioni di soccorso, una volta che saranno svuotate le cisterne dal carburante, la gigantesca nave da crociera Costa Concordia dovrà essere rimossa dalle coste dell'Isola del Giglio. Un affare certo non semplice. Per il quale si profilano due possibilità: può essere rimessa a galla e trascinata con un rimorchiatore oppure verrà tagliata a pezzi sul posto e portata a rottamare in acciaieria. Fatta a pezzi - Secondo quanto si è appreso si farà il possibile per evitare la seconda strada, poiché più complessa e costosa, oltre a richiedere almeno un anno. Lo scafo verrebbe tagliato con cavi diamantati, tirati da due chiatte poste ai lati della nave. I cavi passerebbero sotto la nave e verrebbero tirati verso l'alto. I pezzi verrebbero poi portati in alto da gru posizionate su delle chiatte ancorate e verrebbero poi trasportati in cantiere. Ogni gru è in grado di sollevare pezzi tra 500 e 3 mila tonnellate, e per rimuovere l'intera Concordia servirebbero almeno 100 sollevamenti. Il trasporto - La possibilità caldeggiata, al contrario, è quella di trasportare per intero la nave. L'operazione richiederebbe da uno a sei mesi. In una prima fase la falla verrebbe tappata con una lamiera simile a quella dello scafo. La nave verrebbe inoltre svuotata con le pompe. Successivamente la Concordia verrebbe riportata in posizione verticale con degli argani, e quindi verrebbe rimorchiata in cantiere dove decidere se rimetterla in funzione o rottamarla. Il problema è che chiudere uno squarcio di 70 metri potrebbe essere impossibile.

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