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Gli italiani per trovare lavoro chiedono a parenti e amici

Ricerca Eurostat: il 76,9% si affida a fonti "vicine". La media Ue è del 68,9, in Germania solo il 40%. E il curriculum conta poco

Giulio Bucchi
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Un parente o un sindacato per trovare lavoro: due italiani su tre ricorrono a un "intermediario" come agenzia di collocamento. E' il risultato della ricerca di Eurostat "Methods used for seeking work". In Italia bussa alle porte di conoscenti il 76,9%, mentre la media dell'area euro è del 68,9 per cento. Ancora più evidente il divario culturale con paesi come Germania (40,2%), Belgio (36,8%), Finlandia (34,8%). Solo Grecia (addirittura 92,2%), Irlanda e Spagna fanno peggio. E non è un caso: sono tutti paesi in cui la crescita è ferma da mesi. Anche il curriculum incide decisamente meno: il 63,9% degli italiani lo esibisce come primo e più importante requisito, contro il 68,8% della media Ue. L'Italia risulta anche tra i Paesi che meno fanno affidamento agli annunci di lavoro che compaiono sulla stampa o sul web, con solo il 31,4% che si rende disponibile a una precisa prestazione o risponde a un'offerta di impiego. Meglio i contatti diretti e informali, specialmente in un'economia basata su piccole e medie imprese.

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