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Napolitano: coesione in Italia Servono rigore ed equità

Il presidente della Repubblica alla festa per il Tricolore: il Paese deve affrontare impegni molto gravosi

Lucia Esposito
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Giorgio Napolitano  a Reggio Emilia per i 215 anni del primo Tricolore e torna a parlare della crisi. Usa quelle che ormai sono diventate parole chiave: rigore ed equità.  Nel messaggio al sindaco Graziano Delrio, rivolto anche al premier Mario Monti,  il Presidente della Repubblica ricorda che «un anno fa, il 7 gennaio 2011, a Reggio Emilia, in occasione della Giornata nazionale del Tricolore, rinnovai il mio appello a fare delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia un importante percorso di approfondimento e di riflessione comune sul lungo processo storico di costruzione dell'Unità nazionale e sui valori che lo hanno contrassegnato». «Gli eventi organizzati in tutta la penisola per questa ricorrenza, grazie ad una grande mobilitazione popolare, segno di un ritrovato orgoglio nazionale, hanno avuto come riferimento più immediato e percepibile la bandiera, che i Costituenti non a caso -sottolinea il Capo dello Stato- scelsero come vessillo della repubblica, simbolo dell'Italia una e indivisibile e dei valori e principi di democrazia, solidarietà e promozione delle autonomie compiutamente e definitivamente sanciti nella nostra Carta costituzionale». «In questa tensione verso una maggiore e più matura coesione sociale vanno anche oggi rintracciate le energie positive che possono consentire di affrontare le difficoltà della situazione presente, assolvendo ai gravosi impegni che sono di fronte al nostro paese con rigore ed equità», conclude Napolitano.

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