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Ora alle Maldive ci vanno tutti Chi va a Cortina è il problema

Facci: nessuno scandalo esotico: le isole da sogno a otto ore di volo sono alla portata di tutti. E non sono neanche troppo care

Lucia Esposito
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Mi beccherò delle pesciate in faccia, però mi fa ridere questa indignazione pavloviana per le vacanze alle Maldive, arcipelago che conosco a menadito. Scrivono «caraibi» e non sono caraibi, scrivono «dall'altra parte del mondo» ma è l'Oceano indiano, otto ore d'aereo: non è mica l'Oceania. Scrivono di vacanze da nababbi e però alle Maldive vanno perlopiù italiani ordinari - maggiori frequentatori mondiali - e si può spendere poco, senz'altro meno che a Capri o a Ischia o altri posti dove il bagno, in gennaio, fatelo voi. Scrivono di «vacanza kitsch» perché pensano che Maldive e Seychelles e Mauritius e Polinesia siano località equivalenti, non sanno che le Maldive sono forse il posto più bello del mondo e sono relativamente vicine. Da conoscitore assicuro che i resort indicati sui giornali, dove sono andati Tizio e Caio, non sono neanche granché: sono certo che non hanno speso le cifre indicate (non ci credo neanche morto) e chissà quanti italiani l'estate prossima tireranno la cinghia e però andranno in posti che alla fine gli costeranno anche di più. Lo avete visto: il problema è chi va a Cortina, non alle Maldive. Alle Maldive va la vicina di casa, vostro cognato, la figlia del droghiere, il presidente della Camera, i capi di qualche partito, insomma l'Italietta media. di Filippo Facci  

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